Politica Amministrativa. Amministrazione Emanuele Dazzi, 2002 – 2007
Nel 2002, non potendosi ricandidare Molinari, tocca a Emanuele Dazzi guidare la lista del centrosinistra. Lo fa contro Giorgio Gennaro, già Sindaco nel 1988, a capo della giunta anomala DC-PCI, riconfermato nel 1989 e disarcionato dalla poltrona di Sindaco nel 1992 ad opera di Molinari col famoso, in paese, ribaltone. Dazzi si presenta con una lista apparentemente solida, con soggetti molto conosciuti da un ampia fascia dell’elettorato.
Dazzi vince con ampio margine. Ma fin dai suoi primi passi emergono sostanziali differenze di prospettiva all’interno della sua maggioranza. Emanuele Parodi, l’ex Assessore all’Urbanistica che era riuscito a portare a termine la prima parte dei nuovi centri commerciali viene messo fuori dalla Giunta. La continuità di quel progetto è si garantita dalla presenza all’Urbanistica e ai Lavori Pubblici di Molinari, ma il suo Vicesindaco Lelio Demicheli ritiene che il progetto Old Village proposto dall’architetto Ubaldo De Vincentis debba avere un suo sviluppo. La reazione di Parodi, durante il primo consiglio, è consona al suo carattere.
Oltre questa grana politica Dazzi si trova in difficoltà per alcuni lavori sul ponte della Madonnetta che sembrano protrarsi più del dovuto. Un lavoro di messa in sicurezza assolutamente ineludibile.
La giunta a luglio si aumenta le indennità. Atto dovuto, ma le polemiche non mancano.
Un problema ricorrente per Serravalle è ovviamente l’Ecolibarna. Come tutti i sindaci che l’hanno preceduto anche Dazzi lo deve affrontare.
L’11 aprile 2003 una scossa di 4.8 della scala Richter scuote tutto il novese. Nessun morto ma i danni alle cose sono ingenti. Sui giornali compaiono i primi conti.
Tuttavia quantificare i danni immediatamente dopo non è facile. Qualche giorno dopo le stime sono corrette di gran lunga l’alto.
il problema più grave per Serravalle è l’inagibilità delle scuole Marconi. Dazzi utilizzando le procedure che la legge gli consente riesce a completare il quarto e quinto lotto delle scuole medie l’anno successivo e fa costruire con l’Assessore ai Lavori Pubblici Molinari un nuovo edificio proprio accanto alle scuole medie, inaugurandolo nel 2006.
“Emanuele Dazzi, nel frattempo nominato Commissario Straordinario per la bonifica dell’Ecolibarna, recatosi a Roma a sollecitare la bonifica completa che richiede uno stanziamento di 25 milioni di euro, non ottiene risposte soddisfacenti. Dazzi, d’altro canto, oltre a sollecitare l’interessamento della Regione Piemonte che ha risposto in maniera positiva alle esigenze degli amministratori serravallesi, avvia una serie di contatti con i parlamentari della zona affinchè si facciano parte diligente per la definitiva risoluzione “della pratica Ecolibarna”. Una vicenda che si trascina da molti anni e che richiede il decisivo intervento del Parlamento e soprattutto del Governo. All’interno dell’Ecolibarna, in cui una decina di anni prima è stato fatto un primo intervento, sono “depositate” tonnellate di materiale tossico-nocivo, che è una sorta di spada di Damocle sulla zona. Poco distante scorre il torrente Scrivia per cui, in caso di maltempo, è possibile un inquinamento delle acque del corso d’acqua da cui pescano i principali acquedotti del Novese e del Tortonese. Ora Regione, Provincia di Alessandria e Arpa stanno preparando una valutazione di massima sui costi della bonifica, da inviare al ministero dell’Ambiente e della Protezione Civile. “Speriamo che le nostre richieste siano accolte al più presto dice il sindaco Emanele Dazzi – perché, da troppi anni, l’amministrazione si trascina con questo problema.” (Da Il Popolo, 15 gennaio 2004).
Dazzi lavora alla costruzione di un tavolo tecnico, nella speranza che i finanziamenti arrivino. Si cercano le ditte interessate alla gara d’appalto.
Il Novese, una settimana più tardi ci informa che una decina di ditte sono interessate.
Nel frattempo è pronto il programma delle opere pubbliche: la scuola, il parco di Villa Caffarena, la pavimentazione di Piazza dei Bianchi, il recupero di Ca di Nunu e delle case inagibili per il terremoto, la rete fognaria al Fabbricone costituiscono un piano ambizioso.
Il mese successivo vede Dazzi fra i firmatari di una protesta di alcuni sindaci in provincia contro la riforma Moratti che prevede l’abolizione del cosiddetto tempo pieno.
Un altro cavallo di battaglia dell’Amministrazione Dazzi è rispettare la promessa elettorale di una seconda farmacia in paese. Deserta la gara d’appalto, si va verso la trattativa privata, con l’inevitabile codazzo di polemiche.
L’Assessore competente Giuliano Guido manifesta al Popolo un cauto ottimismo per quanto riguarda la nuova farmacia. Nel frattempo Dazzi si assicura, in qualità di Commissario per l’Ecolibarna la consulenza dell’avvocatura dello Stato.
Il Novese riporta, nello stesso periodo, il parere favorevole della stessa Avvocatura.
Nel mese di aprile l’Amministrazione Comunale, sollecitata dal Maresciallo dei Carabinieri Argentieri, dedica un busto, opera di Mario Leveni, al generale Carlo Alberto Della Chiesa, caduto per mano della mafia il 3 settembre 1982 e del quale Antonio Argentieri fu un collaboratore nelle indagini contro le Brigate Rosse, negli anni di piombo. L’orazione ufficiale è tenuta dal Procuratore generale della Corte d’Appello Gianfranco Caselli. Anche il figlio del generale è presente, il parlamentare europeo Nando Della Chiesa che elogia la Comunità serravallese per il gesto.
A maggio 2004 Dazzi aggiudica, per quanto riguarda la bonifica dell’Ecolibarna, l’appalto alla C.f.m. di Marghera.
Nel frattempo, a seguito di una raccolta firme, chi scrive, in qualità di Assessore alla Cultura, cerca di chiarire alcuni aspetti legati alla valorizzazione del Parco di villa Caffarena.
Nello stesso ritaglio di giornale compare la notizia delle dimissioni dell’Assessore Giuliano Guido, in quanto impegnato come candidato Sindaco nel Comune di Bosio.
Domenica 16 maggio un treno deraglia a Libarna distruggendo una casa. Muore una donna, ma il bilancio poteva essere peggiore.
Sempre chi scrive, cercando di valorizzare il sito archeologico di Libarna, non può più cambiare il titolo della presentazione pubblica già in programmada tempo. “Sosta a Libarna” vince pertanto l’Oscar per l’umorismo nero.
A luglio Dazzi riesce a far approvare il bilancio e il Tar giudica regolare la gara d’appalto relativa all’Ecolibarna. Inoltre la farmacia viene aggiudicata e nuovi lotti commerciali vengono previsti in via Cassano.
Sempre a luglio si concludono le serate delle Storie del Novecento, il concorso letterario che coniuga il rapporto fra storia e letteratura, con un buon successo di pubblico. I personaggi invitati sono effettivamente di alto livello.
A settembre l’Amministrazione destina 100 mila euro per la sicurezza e i fondi ministeriali per l’Ecolibarna sembrerebbero arrivare. Inoltre il quarto lotto delle scuole è usufruibile, un anno dopo il terremoto.
Il 2004 si chiude con la notizia del Tribunale del Rar che rigetta il ricorso contro l’aggiudicazione della nuova farmacia.
Il 2005 si apre con Dazzi alle prese con l’Ecolibarna in qualità di Commissario Straordinario. Certo del lavoro che sta svolgendo, decide di rendere pubblico lo stato dei lavori con un manifesto.
Gli umori nella maggioranza che sostiene Dazzi col nome di “Unione” sono assolutamente poco unitari. Debbo dire che me ne accorgo ben presto, ma spero che la faccenda si ricomponga. Non è così. Dazzi cerca di barcamenarsi ma è un’operazione difficile, se non impossibile. Cerco di dare un segnale. Lascio l’Unione garantendo l’appoggio al Sindaco.
Il problema Ecolibarna è sempre preoccupante. Nuovi dati lo confermano. Nello stesso frangente il Comune acquista l’ex caffè Roma.
Si cercano soluzioni per evitare l’inquinamento delle falde acquifere della Scrivia.
Dazzi è evidentemente preoccupato per l’Ecolibarna. I soldi della Regione non bastano.
Anche la Procura di Alessandria ci vuol vedere chiaro.
Il Sindaco cerca di farsi sentire con una conferenza dei servizi. Il Governo latita.
Il 2006 si apre con l’ennesima pagina sull’Ecolibarna. Dazzi è riuscito a far sì che il Governo prorogasse lo stato di emergenza. Sui soldi tuttavia non c’è certezza. Ormai l’idea è quella di creare una sorta di sarcofago in cemento armato in cui seppellire quanto non bonificabile. Il Sindaco, di ritorno da Roma, manifesta cauto ottimismo
Il Comune nel frattempo, avendo acquistato Palazzo Grillo, cerca di riconvertirlo ad uso servizi. Giudicato non adatto dall’Arma dei Carabinieri, la Giunta, ascoltati i medici di base,lo propone all’ASL come sede del distretto sanitario.
In quegli anni Serravalle subisce una fortissima scossa demografica. La scuola ne è una sorta di cartina al tornasole. Arrivano molti stranieri. Si passa da 3 nel 1999 a 161 nel 2006.
Per queste considerazioni e in risposta al terremoto l’inaugurazione delle nuove scuole è per Dazzi motivo di soddisfazione.
Il mese successivo arriva la buona notizia che Dazzi attendeva. Per l’Ecolibarna lo Stato garantisce la copertura economica.
Nonostante questi risultati la maggioranza è ormai spaccata. Nonostante le apparenze, sui marciapiedi del paese la parola d’ordine è discontinuità. Non poteva essere altrimenti viste le atmosfere che si respiravano fin da inizio mandato. La realtà a breve verrà fuori, con l’Unione spaccata in tre tronconi. Personalmente ritengo sia stato un passaggio sbagliato all’interno del centrosinistra. Dazzi avrebbe ben meritato di fare il bis.
Una buona sintesi della situazione politica serravallese del tempo è presente in un’intervista fatta ad Antonio Molinari da Panorama di Novi nel gennaio 2007.
Si entra in una fase turbolenta e confusa. Sembra di assistere all’entrata fra i canali del Palio di Siena.
Qualcuno inizia ad uscire allo scoperto. Lelio Demicheli è il primo.
L’idea di ciò che resta dell’Unione, la lista civica che aveva retto Dazzi e Molinari, non è ancora palese. I partiti si duplicano. Nasce un secondo circolo della Margherita, capitanato da Ennio Morgavi.
Emanuele Parodi tenta di traghettare i rottami dell’Unione sottolineando le positività dei cinque anni di Emanuele Dazzi il quale, lucidamente comprende che l’aria intorno alla sua candidatura non è delle migliori.
In Paese nascono comitati, i DS si spaccano, il vessillo dell’Unione è conteso. Demicheli ne rivendica la proprietà, sorretto dallo SDI e da parte dei DS. Il quadro è confuso.
La Lega gioca la sua carta proponendo come candidato Sindaco il Dottor Mirko Allegri. Dazzi esce in Paese con un manifesto.
Mentre anche l’Italia dei Valori sembrerebbe voler presentare una sua lista, poi ritirata, Dazzi scende in campo. Dunque: Dazzi, Allegri, Demicheli e Molinari. Per la verità Dazzi sarebbe stato anche disposto a fare un passo indietro, presentandosi con Molinari, ma all’interno della lista molinariana la maggioranza dei candidati non gradisce questa soluzione.
Si va dunque alle elezioni con il centrosinistra in ordine sparso ed il centrodestra ad un passo dalla vittoria. Per Emanuele Dazzi non ci sarà più spazio. E a me, detto onestamente, spiace moltissimo.
Torna a POLITICA AMMINISTRATIVA