GRAZIANI, Domenico
Domenico Graziani (Serravalle Scrivia, 4 settembre 1882)
Manovratore ferroviario, antifascista, socialista, schedato nel Casellario politico centrale (sovversivi) dal 1926 al 1937.
Graziani Domenico, nacque il 4 settembre 1882, a Serravalle. Trovò impiego in ferrovia, con la mansione di manovratore ferroviario, socialista. Il 29 maggio 1926 una nota della Polizia ferroviaria di Livorno rende conto della segnalazione sua come “sovversivo non schedato”, relazionando in merito ad una perquisizione domiciliare ai suoi danni, finalizzata alla ricerca di carte, opuscoli e documenti di propaganda sovversiva, effettuata con esito negativo. Si fa tuttavia riferimento a frequentazioni in campo sindacale con soggetti già noti all’Autorità, tali Castrucci e Sbrana, tali da accomunare Graziani al novero dei così definiti “vecchi ferrovieri agitatori”. Si rassicura vigilanza di polizia e si propone il trasferimento del manovale.
Il 2 luglio 1928, la Pubblica sicurezza riferì alla Divisione affari generali e riservati del contenuto di una lettera del Commissario compartimentale della P.S. di Firenze ove, nel richiedere utile vigilanza nei confronti del ferroviere serravallese, si legge che Graziani venne trasferito dallo scalo di Terontola frazione di Cortona (AR) a quello di Follonica (GR) e che «…risulta di buona condotta morale, politicamente in passato era un accanito socialista propagandista; prese parte agli scioperi ferroviari, compreso quello politico dell’agosto 1922. Era iscritto al sindacato ferrovieri italiani di Bologna e fu nominato capo gruppo per la stazione di Trieste centrale. Fu pure uno dei firmatari dei manifesti per la riduzione delle ore di lavoro e si dimostrò svogliato ed indisciplinato. Durante la sua permanenza allo scalo di Battipaglia (in provincia di Salerno ndr.), essendo stato invitato dal suo capo squadra a prolungare di mezz’ora l’orario di lavoro, rispose che era un assertore delle 8 ore di lavoro e che non intendeva farne di più, non essendo di quelli che regalavano un’ora alla patria. In questi ultimi tempi non ha dato luogo a speciali rilievi in linea politica, ma allo scalo di Terontola ebbe una vivace questione col capo squadra della Milizia ferroviaria comandante quel posto fisso, esprimendosi verso di questi con termini offensivi, ciò fa ritenere che sia tuttora poco favorevole alle istituzioni e non tanto ligio alla disciplina…».
Nel 1931 il Ministero dell’interno dispone la sorveglianza nei confronti di Graziani chiedendo di riferire in merito al luogo dove questi avesse alloggio. Nel 1932 la Pubblica sicurezza riferì al Casellario che il ferroviere serravallese dalla data del suo trasferimento a Terontola serbò regolare condotta morale e politica, senza dar luogo a rimarchi. Il 30 dicembre 1932 si apprende da una della Pubblica sicurezza che Graziani venne trasferito a La Spezia e nell’anno successivo di un ulteriore trasferimento a Viareggio (LU), sebbene il ferroviere non dette adito a rilievi morali o politici. Permane la sorveglianza nei suoi confronti.
Nel 1933 la Direzione centrale della P.s., evidenziando come il sovversivo serravallese non fosse stato più oggetto di segnalazioni, sollecitò il prefetto di Lucca ad assumere informazioni aggiornate. Nella risposta non si mosse alcun rilievo a suo carico, sebbene attivamente vigilato. Il 23 luglio 1937, l’Ufficio territoriale del governo di Lucca, dando atto che il Graziani si fosse dimostrato «…ossequiente alle direttive del Regime… buon impiegato ha sempre partecipato alle manifestazioni patriottiche… anche dai superiori… è sempre ben visto. Pertanto ritenendosi il predetto sinceramente ravveduto, ne propongo, su conforme avviso della questura, la radiazione dallo schedario dei sovversivi…». Nel mese di agosto dello stesso anno la radiazione fu ratificata.
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