GiornaliGiornalistiOltregiogo

Il novese, una lunga storia editoriale, conclusa l’uscita autonoma in edicola

Quella de il Novese è una lunga storia cominciata nel settembre del 1963 e terminata nell’agosto del 2024, quando è uscito l’ultimo numero del giornale in maniera indipendente. Da settembre l’immagine della testata de il Novese il lettori la possono trovare a fregio della pagine della cronaca di Novi che compaiono nell’edizione del venerdì del bisettimanale di Alessandria e provincia il Piccolo.

La fine delle pubblicazioni dello storico giornale della sinistra novese è avvenuta nell’indifferenza generale, segno che forse ormai quello strumento aveva fatto il suo tempo, oppure che ormai siamo anestetizzati ed indifferenti a molto di quanto ci succede intorno.  Vale la pena, credo, ritornare sulla storia del giornale, se non foss’altro che per darne uno – spero degno –  epitaffio.

Gli antenati de il Novese: La Squilla, Il Siderurgico, La Nostra Lotta

Il Novese non è stato il primo giornale della sinistra novese. Possiamo individuare alcuni antenati diretti. Il primo è stato La Squilla, giornale portavoce ufficiale della sezione del Partito socialista di Novi Ligure e – per economie editoriali – anche di Genova Pontedecimo.


La sua edizione cominciò nel 1911, e terminò nel 1922 con l’avvento del fascismo e il giro di vite sulla libera stampa.
Curioso il fatto che La squilla fosse organo di due sezioni distinte e distanti del PSI, Novi e Pontedecimo. Prima dell’avvento della comunicazione elettronica, del fax, e con una carissima diffusione del telefono, la cooperazione tra le due redazioni doveva basarsi sul telegrafo, e più probabilmente attraverso i messaggi che venivano portati lungo la Genova – Torino da ferrovieri militanti. La Squilla fu diretta da Giovanni Bottazzi e spesso censurata.

Nel maggio 1945 il giornale riprese le pubblicazioni grazie a Enrico e Bruno Bottazzi, figli di quel Giovanni che di La Squilla fu l’ultimo direttore, aggiungendo sotto il titolo. “Giornale della Gioventù Comunista”. Il giornale,  formato da 4 pagine, riscosse successo, grazie anche agli articoli riguardanti il 25 Aprile ed il Primo Maggio, oltre che alle dettagliate testimonianze della liberazione in città. Le difficoltà economiche obbligarono presto la redazione a pubblicare le notizie in edizione murale. Si trattò nello specifico di articoli dattiloscritti o, addirittura, manoscritti su strisce di carta che, uniti a fotografia o disegni, venivano affissi nelle bacheche del centro storico di Novi.

Negli anni immediatamente successivi alla guerra ci fu  un grande fermento nel settore dell’editoria locale: le restrizioni imposte dal regime fascista erano finalmente  cadute e le testate – per lo più legate al PCI o alla DC – si moltiplicavano. A Predosa uscì La nostra lotta, a Arquata il giornale dedicato ai Martiti della Benedicta, a Alessandria Il Progresso (il cui corrispondente da Novi fu Franco Inverardi, che sarà tra i fondatori del Novese). Un’edizione de Il Progresso uscì  anche a Pozzolo, nel 1956, mentre già da qualche anno nell’ovadese il PCI aveva fondato La verità. La pubblicazione de La Squilla  si fermò nel gennaio del 1948, alla vigilia dell’approvazione della legge sulla stampa, per poi riprendere soltanto il 26 aprile 1956 col nuovo sottotitolo: “Settimanale democratico di sinistra”, anticipando di quasi 40 anni la svolta della Bolognina. Anche in questo caso però, il giornale non avrà vita lunga.

Novi Ligure, inizio anni Sessanta

Tra gli antenati del Novese troviamo anche Il Siderurgico, giornale di fabbrica che uscì nel settembre 1953  edito dai lavoratori dell’Ilva di Novi. La redazione era composta dalla Commissione Interna e dai membri della lega zonale della Fiom. Questa piccola testata si proponeva di fotografare la realtà all’interno dello stabilimento e formulare proposte concrete.  I racconti delle lotte in fabbrica furono anche collegati ai movimenti operai che si andavano diffondendo in tutto il nostro paese. Il Siderurgico fu la prima pubblicazione di impronta comunista dell’area novese che dimostrò una certa apertura anche verso i lavoratori cattolici, anche loro concordi sulla necessità di un rafforzamento della classe operaia. Il giornale ebbe un grande successo: venivano vendute circa 800 copie mensili al prezzo di 10 lire ciascuna. Quest’esperienza giornalistica si chiuse nel 1959 perché molti collaboratori iniziarono a lavorare per un nuovo progetto editoriale, La Nostra Lotta, mensile dei lavoratori dell’Ilva, a conferma del continuo aumento dei movimenti operai della città.

Nel 1963 il giovane Walter Bisio, segretario del PCI di Novi, che sarebbe poi diventato anche giornalista professionista, propose  di fondare un nuovo giornale in collaborazione con altri brillanti giovani compagni, tra cui ricordiamo Italo Scagliola, Gianni Bellasera e Franco Inverardi, incentrato su Novi Ligure e sui territori limitrofi come le città di Ovada, Basaluzzo, Pozzolo, Cassano Spinola e le Valli Lemme, Borbera e Scrivia. La nuova testata prese il nome de il Novese.

La prima pagina del primo numero de “il Novese”,
il 1 settembre 1963

Il primo anno de il Novese
Il giornale della città, che si presentò sotto la direzione di Gianni Bellasera, uscì con il sottotitolo  “Mensile del PCI della zona di Novi Ligure”. Bellasera fu tra i fondatori della testata locale assieme ad altri brillanti giovani comunisti novesi; operaio presso l’Ilva, una volta ottenuto il tesserino da giornalista pubblicista ne diventò direttore.
Il primo numero uscì nel settembre del 1963 in 4 pagine.  In prima pagina venne dedicato molto spazio alla morte del sindaco di Novi Carlo Acquistapace, avvenuta nei giorni precedenti.

Il Novese si presentava ai lettori come un giornale di partito, ma che affrontava temi di interesse generale. Già nel primo numero si diede spazio allo sport. Il grande merito de il Novese, soprattutto nell’ottica dell’editore, il PCI, fu   quello di avvicinare i giovani alla politica attraverso la collaborazione al giornale. Nonostante il forte legame del giornale con il partito, il Novese si affermò come un giornale di informazione generale.  Sebbene organo politico, il PCI non riusciva a finanziare i costi del giornale, che erano sostenuti solo dagli abbonamenti e dalle vendite in edicola. Per questo il giornale decise di accogliere la pubblicità sulle sue pagine, non senza qualche malumore nei piani alti del partito.

Bimbi Belli
A dimostrazione della vitalità del giornale, nel 1964 il Novese promosse un’iniziativa che fece molto discutere all’interno del partito ma che si sarebbe poi rivelata vincente. Venne infatti lanciata la rubrica/concorso “Bimbi belli”, nella quale venivano presentate foto di neonati della città e a fine concorso i lettori avrebbero dovuto votare il bambino più bello. L’operazione fu un successo da due punti di vista. Il primo: portò ad un evidente incremento delle vendite. Il second:, posizionò il novese come giornale della città, e non del partito. Va sottolineato che stiamo parlando di anni in cui, a Novi, il PCI era il partito più votato,  con consensi anche superiori al 40%. 

Una pagina del concorso “Bimbi belli

Giugno 1976: il Pci diventa il partito più votato in Italia e si consolida ancora nel Novese

Nel corso degli anni il novese passò dalla cadenza mensile, alla quindicinale e poi a quella settimanale. Nel 1988, grazie alla spinta di Gianni Bellasera, da Il Novese nacque un nuovo giornale: l’Ovadese. Gli anni ’90 furono anni di grande cambiamento politico. Nel 1991 arrivò la svolta della Bolognina con Achille Occhetto, e il Pci divenne PDS: Partito Democratico di Sinistra. Il Novese ospitò in redazione un lungo dibattito tra i favorevoli e i contrari al cambio di nome del partito. Nell’ottobre dell’anno successivo l’allora direttore Lorenzo Robbiano decise che i tempi erano maturi per togliere il nome del partito dalla testata. Con un blitz – concordato con l’allora segretario del Pds Oreste Soro – due giorni prima della stampa si decise di togliere il sottotitolo “giornale del PDS” sotto la testata, che diventò “settimanale di informazione della zona di Novi Ligure”.

Ottobre 1992: dalla testatina del settimanale scompare ogni riferimento al PDS

Sottotitolo che resterà fino al 1999, quando il direttore Alberto Masoero lo trasformerà in “Settimanale delle Valli Lemme, Borbera e Scrivia”. Le trasformazioni non riguardarono solo l’aspetto del giornale. Negli anni ’90 nacque la cooperativa Gutemberg & Girardengo, che si occupava dell’edizione del giornale e della  raccolta pubblicitaria. Tra i fondatori della cooperativa Lorenzo Robbiano, Gennaro Fusco, Francesco Grosso e Andrea Vignoli.

1° agosto 2024: l’ultimo numero de “IL Novese” in edicola

Man mano la presenza del Partito venne scemando all’interno della compagine proprietaria. Dopo la cooperativa, la gestione e anche la proprietà del giornale passarono alla società editrice Sic, di cui era socio anche il PDS. Con il passare del tempo però la quota della società in mano al partito scese continuamente, fino a cessare del tutto.

Nel 2007 la Sic acquisì Novionline, testata on line fondata nel 2003 da Andrea Vignoli. Da questa fusione, e dall’ingresso di nuovi soci alessandrini – tra cui la famiglia Guala – nacquero nuove testate digitali, tra cui Alessandrianews, Ovadaonline e Tortonaonline.

Nel 2019 si prospettava la nascita di una grande gruppo editoriale dall’acquisizione  della Sic da parte della Soged,  editrice de il Piccolo. Alla società la Sic portò in dote due settimanali (iI Novese e l’Ovadese) e numerose testate online. L’operazione si rivelò però una contrazione, più che una espansione. Nell’immediato Alessandrianews, Novionline e le altre testate online persero la loro autonomia, diventando sottodomini del ilpiccolo.net.

Infine, ad agosto di quest’anno, l’accorpamento: de il Novese e dell’Ovadese restano solo le testate interne sulle pagine de il Piccolo dedicate a Novi e Ovada. Questa operazione viene presentata dall’editore come il proposito di offrire ai lettori «un servizio sempre migliore, con la qualità e dedizione che da sempre ci contraddistinguono». Il giornale però sparisce dalle edicole come testata autonoma, e resta solo come inserto del bisettimanale della provincia di Alessandria.

I direttori del Novese dalla sua fondazione
dalla fondazione nel settembre 1963 al 04/02/1966 direttore Gianni Bellasera
dal 18/02/1966 al 20/01/1967 direttore: Walter Bisio direttore responsabile Gianni Bellasera
dal 03/02/1967 al 24/03/1967 direttore: Walter Bisio direttore responsabile Nicola Vignoli
dal 07/04/1967 a dicembre 1972 direttore responsabile Nicola Vignoli
da gennaio 1973 a dicembre 1975 direttore responsabile Gianni Bellasera
da gennaio 1976 al 17/02/1977 direttore Mario Lovelli, direttore responsabile Gianni Bellasera
dal 03/03/1977 al 16/02/1978 direttore Giampiero Todarello, direttore responsabile Gianni Bellasera
dal 02/03/1978 al 15/11/ 1979 direttore Alberto Fasciolo, direttore responsabile Gianni Bellasera
dal 06/12/1979 al 03/10/1985 direttore Elvezio Savorelli, direttore responsabile Gianni Bellasera§
dal 10/10/1985 al 10/04/1986 direttore Elvezio Savorelli, direttore responsabile Gianni Bellasera
dal 17/04/1986 a dicembre 1989 direttore Lorenzo Robbiano, direttore responsabile Gianni Bellasera
da gennaio 1990 al 20/09/1990 direttore Lorenzo Robbiano, direttore responsabile Gianni Bellasera
dal 27/09/1990 al 30/09/1993 direttore Gennaro Fusco, direttore responsabile Gianni Bellasera
dal 14/10/1993 al 22/05/97 direttore responsabile Gennaro Fusco
dal 29/05/1997 a dicembre 1997 direttore responsabile Maria Teresa Marchese
da gennaio 1998 al 18/03/1999 direttore responsabile Alberto Masoero
dal 25/03/1999 a dicembre 1999 direttore responsabile Gianni Bellasera
da gennaio 2000 a dicembre 2000 direttore Mauro Suma, direttore responsabile Gianni Bellasera
da gennaio 2001 al 04/10/2001 direttore responsabile Rossella Michienzi
dal 11/10/2001 al 06/03/2003 direttore responsabile Irene Navaro
dal 13/03/2003 al 28/06/2007 direttore responsabile Maurizio Scordino, direttore editoriale Irene Navaro
dal 05/07/2007 al 29/04/2010 direttore responsabile Elio Defrani
dal 06/05/2010 al 08/09/ 2016 direttore responsabile Marco Matteini, vicedirettore: Elio Defrani
dal 15/09/ 2016 al 2022  direttore responsabile Andrea Vignoli, vicedirettore Elio Defrani

Fonti:

Luca LovelliGiornali e giornalisti a Novi ligure tra Prima e Seconda Repubblica, Facoltà di Scienze Politiche Università degli studi di Genova, rel. M. Milan, a.a. 2008-2009.

Articolo “Cinquant’anni con i nostri lettori”, Elio Defrani, Il Novese 7 marzo 2013

Mario Silvano, I giornali di Novi. Politica, gente, costume (1840-1946), Novi Ligure, Edizioni di Novinostra, 1997

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *