Gli Amici dell’Arte, una storia lunga oltre 40 anni
Girando tra il nostro bellissimo territorio, fatto di vallate, monti, paesini sulla collina e fiumi che si spingono verso la grande pianura, capita spesso di incontrare un personaggio unico. Artista completo, con un modo di fare spontaneo e gentile che non puoi non diventare suo amico. Purtroppo per chi scrive, che lo conosce da sempre, Giovanni Torchia, per tutti Gianni, spesso va di fretta, sempre pieno di impegni. Una fortuna, quindi, riuscire a bloccarlo per qualche minuto per farci raccontare la storia dell’Associazione Amici dell’Arte, di cui Gianni è tutto. A partire dall’esserne stato uno dei fondatori. E, come in tutte le storie che si rispettano, occorre riavvolgere il nastro per tornare indietro nel tempo. 1982. Quarantadue anni fa. Un gruppo di amici, una passione in comune e…il resto lo lasciamo alle sue parole.
Gianni Torchia a una delle molte manifestazioni dell’associazione
Quel sogno nato tra il rumore dei treni
“L’Associazione ha iniziato la propria opera grazie a un gruppo di giovani volontari, appassionati d’Arte, che nei primi anni Settanta si riunivano nella sala d’aspetto della stazione ferroviaria di Serravalle per promuovere iniziative culturali per il proprio paese”.
Da quel momento, e basta scorrere l’elenco di ciò che è stato fatto e organizzato, è un lungo e incessante cammino. Promuovere l’Arte, quella con la A maiuscola, dentro un borgo di provincia, nel mezzo del fu triangolo industriale italiano, è impresa ardua. Eppure, gli Amici ci mettono passione. Tanta. Vero motore di un ente che vive ancora oggi. Energia, una vitale positività. Non importa a quale evento si possa partecipare. Loro ci sono.
“In principio ci dedicavamo ai corsi di disegno e pittura per le scuole elementari di Ronco, Isola del Cantone, Vignole e Serravalle. In realtà, questi incontri erano nati prima ancora della nascita del nostro gruppo. Dal 1975, infatti, siamo presenti a scuola”.
E a scuola, dopo le ore di lezione, gli Amici dell’Arte ci sono per quasi quattro decadi.
“Dal 1982, decidemmo di mettere in piedi un corso annuale di pittura e arti applicate per studenti e adulti. Un appuntamento classico, interrotto, dopo 37 anni, dall’esplodere della pandemia”.
Insegnanti, vero, ma artisti prima di tutto. Siamo negli anni settanta, quando comincia anche il periodo delle mostre e delle esibizioni. Nel 1976, infatti, è inaugurata la collettiva Arti figurative e i giovani, mentre sei anni dopo, nell’ormai famoso 1982, ecco la rassegna di pittura e scultura al teatro Marenco di Novi.
Non solo quadri
Parlare di arte associandola solo a tele e pennelli è profondamente sbagliato. Oltre che banale. Perché Gianni Torchia è, come anticipato, artista a tutto tondo. Anche con la macchina fotografica. Corsi, anche per scattare le migliori istantanee in digitale e non, e mostre. Tante mostre. Un elenco che sconfinerebbe fuori dai confini di questa pagina e, allora, proviamo a estrapolarne alcune. Perle sparse in oltre quaranta primavere di vita. La roggia del Ligosso, presso la Pieve romanica di Viguzzolo, nel 2012. Immagini dell’Alto Monferrato, nell’ambito della manifestazione Arte in Campo a Tramontana di Parodi, sempre nello stesso anno. Serravalle dentro, 2013, un racconto per immagini del centro storico del paese. Il concorso fotografico Città di Novi Ligure, unito alla mostra fotografica Novi-Linee, prospettive, suggestioni, creata nel giugno 2014, insieme con il Lions Club novese. Da Novi alla val Borbera, con il progetto Ri-conosco la val Borbera?, realizzato in collaborazione con il Comune di Vignole, l’Associazione Cantarena e l’Istituto Comprensivo di Vignole e Arquata. Ci siamo persi qualcosa? La rassegna 10 anni a Gavazzana, e poi Arte, scienza, realtà contadina al Maglietto, Ambiente Scrivia, la pittura e le incisioni di Giovanni Maccioni, le antologiche dedicate a Daniela Palmieri ed Emilio De Brevi”. Ve lo avevamo detto che una pagina non sarebbe stata sufficiente.
Evoluzione continua
E lo stesso discorso potremmo fare quando Gianni Torchia ci elenca le associazioni, gli enti pubblici e privati e le amministrazioni comunali con le quali gli Amici dell’Arte hanno collaborato e tutt’ora mantengono rapporti di sinergia e progettualità. Una delle più longeve organizzazioni territoriali, che ha un merito, enorme. Quello di restare al passo con i tempi, senza fossilizzarsi con il pensiero comune dell’arte di tanti anni fa. Inteso come un qualcosa di elitario e per pochi. Tutta un’altra storia. I corsi dedicati alla fotografia e ai video ne sono una conferma. Proprio come quello che, nella primavera del 2018, fu dedicato ai fumetti manga: una lettura che, tra le generazioni di giovani e giovanissimi, è esplosa in maniera preponderante.
“Ci siamo espansi anche con il teatro. Anche in questo caso, partendo dalla base. Insegnare a chi ha la passione, ma non l’ha mai messa in pratica. Lezioni su lezioni, un passo alla volta, la prima edizione è iniziata a marzo e terminata a giugno 2023, con tanto di saggio finale, il cui ricavato e’ stato donato a favore degli enti caritevoli locali”.
E, visto il successo, sono partite le repliche. “
Nell’autunno del 2023, siamo passati al secondo livello e, per non dimenticarci dei principianti, da pochi mesi è attivo un nuovo primo livello con nuovi corsisti. Il tutto, grazie alla collaborazione con la Compagnia Teatrale “I Mancini del Quarto”.
E se pensate che questo racconto, queste frasi che narrano del passato sempre con uno sguardo ai progetti futuri, non bastino, consigliamo di avvicinarsi agli Amici dell’Arte per capire davvero quanto la loro energia ha contagiato il nostro territorio. Portando un nuovo modo di intendere l’universo delle arti. Un nuovo modo nato dentro un’antica stazione ferroviaria di periferia, grazie alla mente creativa di un amico come Gianni Torchia.
Conosco Gianni Torchia, amico del suo mentore Emilio Debrevi (mio suocero).
Dalla bella intervista emerge la sua personalità eclettica e creativa.
In aggiunta desidero sottolinearne la grande generosità, perché in ogni suo gesto questo aspetto emerge.
Anche in occasione della recente mostra antologica su Emilio Debrevi, Gianni Torchia non si è risparmiato, insieme alla moglie Maria e a Silvana Rebora, del gruppo Amici dell’Arte. Ringrazio e invio un grande abbraccio collettivo.