1823: La morte dell’Arciprete
La Buona Parola del luglio 1924 riporta il resoconto dei fatti accaduti nell’aprile del 1823, alla morte dell’Arciprete Don Giuseppe Antonio Regalio.
Cenni Storici
su Serravalle e dintorni
Il giorno 8 aprile 1823 fu un giorno di dolore per i fedeli abitanti dì Serravalle, essendo morto alle ore 10 di detto giorno il loro Arciprete Giuseppe Antonio Regalio. Come già fu scritto, egli aveva preso possesso di questa parrocchia nella festa di S. Martino l’anno 1798. Erano quindi oramai 25 anni che egli si trovava Parroco qui; ed aveva sempre dato prova di grande dottrina sia nella scienza teologica, sia nell’arte oratoria, Era quasi un anno dacché aveva perduta la sanità. Nondimeno fino quasi agli ultimi giorni
volle occuparsi direttamente degli
affari della Parrocchia. Gli atti di Battesimo, di .Matrimonio e di Morte sono scritti di suo pugno fino all’ottobre 1822.
Era nel suo 61° anno di età.
Ricevette più volte Sacramenti e sino all’ora della morte serbò tale contegno di fede e di pietà che lasciò tutti gli astanti sommamente edificati.
Alla celeste Patria, cui sempre aveva tenuto rivolto il pensiero e l’affetto, volò l’Arciprete Regalio, amaramente compianto dal Clero e dal popolo, e massimamente dai poveri che aveva costantemente curato e soccorso.
I funerali che gli si fecero il giorno seguente furono una grande dimostrazione dell’amore e della stima che il defunto si era cattivato.
Solenni furono l’ufficio e la Messa cantati in suffragio di lui, e dopo le sacre esequie la salma fu sepolta nel comune cimitero.
Defunto l’Arciprete Regalio, il governo spirituale della parrocchia passò al Canonico Andrea Campora, che dalla
Curia di Tortona era stato nominalo Economo o Reggente. Questo Don Andrea Campora teneva già l’ufficio di Viceparroco, da quando l’Arciprete era stato colpito dalla malattia che lo trasse immaturamente al sepolcro.
Viceparroco più anziano, che continuò ancora per qualche tempo a funzionare era il canonico D. Bartolomeo Ferrari.