“Vito e i ragazzi del liscio”
Il 25 febbraio Vito Marsico, musicista serravallese che per molti anni ha diretto la Corpo Musicale “Pippo Bagnasco”. avrebbe compiuto 52 anni ma un male cattivo lo ha portato via troppo presto.
Scorrendo la sua biografia pubblicata su chiekete.eu sappiamo che dopo gli studi al Conservatorio “Vivaldi” di Alessandria, dove ha conseguito il diploma in clarinetto e poi la specializzazione in musica jazz, si è dedicato all’insegnamento, e prima del suo trasferimento a Portland (Oregon, USA), ha suonato nell’Orchestra Sinfonica “Giuseppe Verdi” di Milano e in varie formazioni, tra cui la “Borgo Jazz Band” di Genova diretta da Claudio Capurro, di cui è stato uno dei fondatori.
Il titolo “Vito e i ragazzi del liscio” potrebbe rimandare ad uno di quei nomi tipici delle orchestre di ballo liscio in voga fino agli anni ‘90, ma in realtà Vito, giovane studente al Conservatorio, ha suonato questa musica popolare folcloristica nell’Orchestra “Tony e i giovani del liscio”, una vera e propria palestra per un’intera generazione di ragazzi appassionati di musica, che seguivano questa esperienza ludico-lavorativa contemporaneamente ad altri percorsi di vita.
Come tutti sanno il “liscio” è un genere musicale della tradizione popolare italiana, in particolare romagnola, che meriterebbe uno specifico approfondimento, anche per i suoi aspetti sociali, qui una breve descrizione tratta da Wikipedia. Sono stati molti i giovani della nostra zona che lo hanno suonato, a volte affiancavano musicisti con maggiore esperienza, i “capi orchestra”, oppure costituivano loro stessi nuove formazioni, girando il basso Piemonte, la riviera Ligure e la Lomellina ad allietare serate e feste di paese o ad esibirsi nei locali (le famose “balere”), tra walzer, polke e mazurke in versione romagnola. Oltre a “Tony e i giovani del liscio” alcuni nomi di queste orchestre che molti ricorderanno ancora: “Noa noa”, “Folk Serravallese”, “Quelli del liscio”, “Alan Folk”, “I Beethoven”, “Musical Folk”, tutti dotati di furgone/pulmino acquistati d’occasione e che riportavano con orgoglio il proprio nome.
C’è un brano, una polka molto popolare richiesta dal pubblico e che era un po’ uno dei “cavalli di battaglia” di Vito: la suonava divertendosi a girare tra il pubblico con il suo sax, si chiama “La disperata” (musica di Ferrer Rossi).
Ecco, nel breve video (del 1997), gentilmente messo a disposizione da Pietro Toriggia, Vito che suona proprio “La disperata” in un momento di festa con gli amici della Banda Musicale Arquatese.
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