1883. Vittorio Emanuele III e le “Grandi manovre” a Serravalle.
Vittorio Emanuele III di Savoia (di Umberto I e Margherita di Savoia / Napoli, 11 novembre 1869 / Alessandria d’Egitto, 28 dicembre 1947).
Re d’Italia dal 1900 al 1946, Imperatore d’Etiopia, Primo Maresciallo dell’Impero e Re d’Albania.
La presenza a Serravalle di Vittorio Emanuele III, Re d’Italia, in occasione dell’inagurazione della “Camionale”, il 29 ottobre 1935, è cosa nota. Il Sovrano giunse a Serravalle, in treno, proveniente da Genova, in auto attraversò il paese e presenziò ai solenni festeggiamenti alla rotonda autostradale. In realtà il Re era già stato a Serravalle, negli anni della sua adolescenza. Nel 1883, l’allora Principe Ereditario di Casa Savoia, quattordicenne, cadetto della prestigiosa Scuola Militare della “Nunziatella” di Napoli, fu impegnato nelle grandi manovre di Corpi d’Armata del Regio Esercito che, dal mese di agosto a quello di settembre, si svolsero nel quadrante di operazioni compreso tra la zona di Novi e quella di Voghera. Importanti movimenti di truppe che confermano la strategicità di Serravalle nella storia militare del territorio dell’Oltregiogo. (Nella foto a lato, tratta dal sito www.wikipedia.org, il futuro Re Vittorio Emanuele III, ritratto nel 1884, in divisa dell’Accademia Militare della “Nunziatella” di Napoli). Il futuro Sovrano come tutti i rampolli delle case reali d’Europa ricevette infatti una rigorosa educazione militare, percorrendo il proprio cursus honorum, fino ad ottenere nel 1897 il primo comando, la guida del Corpo d’Armata di stanza nel capoluogo partenopeo.
L’episodio serravallese venne riportato nell’aneddotistica dell’epoca, come si evince da un’articolo pubblicato su “La Stampa” il 13 aprile 1901, che nel celebrare la figura del neo-sovrano ne ripercorre l’infanzia e la gioventù, citando un volume intitolato “Come fu educato Vittorio Emanuele”, scritto da un’insegnante di lettere italiane che fu tra i precettori di Vittorio Emanuele III, tale Luigi Morandi, il quale narra dell’illustre alunno: “…Nato sano, ma non robusto, le cure di S. M. la Regina ne avevan fatto a dodici anni un giovinetto fiorente e di spirito equilibrato. Nell’ultima fazione delle grandi manovre del 1883, a Serravalle Scrivia, fu capace di stare in sella sotte ore di seguito senza prendere nè bevanda nè cibo…“.
Così sulle pagine della “Gazzetta Piemontese” del 12 settembre 1883, la cronaca dell’ultima giornata di “manovre” svoltasi tra Novi e Serravalle, l’11 settembre 1888: “…L’ultima giornata delle Grandi Manovre è stata una degna conclusione. Si può riassumere in fatica e feste. Procediamo per ordine. Come sapete, le truppe erano tutte accampate nei dintorni di Novi. Il tema supponeva che Genova, investita per mare e per terra, fosse caduta in potere dell’esercito dell’Ovest; il 1° Corpo d’Armata doveva coprire gli sbocchi che dalla piazza di Genova menano alla Valle del Po; perciò occupava con una Divisione la stretta di Serravalle. La Scrivia separava i due partiti… Novi, addobbata a festa, gremita di forestieri, imbandierata, ha tutto il suo mondo ufficiale, le sue Società operaie, le bande, ecc… alla stazione per ricevere il Re, la Regina ed il Principino, che vengono ad assistere alla fazione…”. Prosegue il resoconto giornalistico: “… Alle 7.30 giunge il Re, accompagnato dal Ministro della Guerra, dai Generali Cosenz e Pasi. Scende appena di treno e monta a cavallo; viene da Culcababbio (località del Pavese ndr.) con treno speciale. Il Sotto-Prefetto, il ff. di Sindaco, il Deputato Raggio, gli Assessori sono a riceverlo e la folla prorompo in applausi e lo accompagna buon tratto di strada con continue ovazioni…”
“…Per la strada Novi-Serravalle si dirige al luogo della fazione. Un’ora dopo, proveniente da Monza, giunge in stazione un secondo treno reale; ne scende S. M. la Regina, accompagnata dalla Principessa del Montenero e con essa il Principe di Napoli… La Regina riceve in pochi minuti le felicitazioni delle autorità; le vengono presentati parecchi mazzi dalle signore di Novi, dalle Società, ecc. Essa sale in carrozza, mentre il pubblico sulla piazza le fa entusiastiche accoglienze; dai balconi le si gettano fiori. Il Principe , in uniforme del Collegio Militare monta a cavallo e col suo seguito s’avvia dietro la carrozza della Regina per l’istessa strada Novi-Serravalle… Appena giunte le LL. MM. la fazione comincia e si svolge dapprima sparpagliata su lunghe linee, che però la posizione delle artiglierie disegna chiaramente; poi man mano restringendosi viene a decidersi nella stretta di Serravalle, mentre le strade che vi mettono sono percorse da cariche di cavalleria dei due partiti.
“…Alle dieci ha luogo l’ultima fase, e bersaglieri, cavalleria e artiglieria raddoppiano la loro attività fino al punto in cui s’odono gli squilli di cessate il fuoco. Allora le truppe fanno un alt e S. M. la Regina si avvia verso la città. Il Re si trattiene coi generali e si reca presso una cascina da cui assiste alla sfilata delle truppe del 1° Corpo. Altre dimostrazioni attendono la Regina, cui la polvere e tre ore di sole non hanno alterato quel grazioso sorriso che le è proprio; altri mazzi di fiori le sono presentati. Quasi un’ora dopo, in mezzo alle truppe arriva pure a Novi S. M.; ha alla destra un generale prussiano, alla sinistra un ufficiale superiore russo; è seguito dal Principe che sta fra il Cosenz ed il Ferrero, seguitida un numeroso e variopinto stato maggiore di cui formano parte tutti gli ufficiali stranieri. I Reali si recano alla villa Raggio, ove è preparato l’asciolvere. Verso le quattro, per recarsi alla stazione, attraversano la città… (Nell’immagine a sinistra, tratta dal sito web www.maremagnum.com, una stampa d’epoca con rappresentazione di alcuni momenti durante le grandi manovre del Corpo d’Armata lungo la Scrivia)… Ripetonsi ovazioni per tutto il percorso e alla stazione, intanto i reggimenti son tutti rientrati e s’accampano nei dintorni, impolverati, stanchi, ma allegri e baldi perchè è questa l’ultima marcia delle grandi manovre e per molti congedandi l’ultima del loro servizio. Infatti, fin da ieri cominciarono a partire i congedati dello provincie più lontane… Oggi lunghi treni carichi di soldati partono per tutte le direzioni. Domani il comando del 1° Corpo sarà sciolto…”.
Nell’immagine in alto, tratta dal sito www.vittoriano.beniculturali.it, S.M. Vittorio Emanuele III Re d’Italia.
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