La straordinaria ricerca di Giancarlo
Non tutti, in questo gruppo, hanno avuto la possibilità di fare la diretta conoscenza di Giancarlo Ponassi, deceduto improvvisamente l’altro ieri giovedì 28 luglio. Credo sia giusto informarvi.
Ho conosciuto Giancarlo una sera d’estate quando, nel teatro di villa Caffarena, come assessore organizzavo gli eventi culturali che accompagnavano il Concorso Letterario Storie del 900. Abitava da anni a Vignole ma si dichiarava, giustamente come vedremo, Serravallese DOC, e non solo per nascita. Al termine dell’ultima edizione, nel 2011, mi raccontò della sua passione per la storia locale, soprattutto se riguardava Serravalle e mi confidò qual’era il suo hobby preferito. La mia sorpresa fu enorme. Quell’uomo stava facendo una cosa fantastica, incredibile ed era una miniera di informazioni. Sarebbe stato bello e doveroso dargli lo spazio che meritava, intendo che so, con un libro o con una serata pubblica, ma nel 2012 il gruppo politico nel quale mi trovavo da ormai dieci anni si spaccò e alle nuove elezioni la mia lista perse.
Poi la vita privata e lavorativa mi assorbirono del tutto, fino al momento della pensione quando, poco dopo, esplose il Covid in tutta la sua potenza negativa. L’uomo è essere sociale per eccellenza che mal sopporta l’isolamento e la solitudine. Non sono un sociologo, né uno storico, ma credo di poter affermare che, da che mondo è mondo, l’essere umano vive e si organizza sempre in gruppi: il clan familiare, la tribù, il villaggio, il proprio popolo. Lo scorso anno, la mancanza dei necessari contatti sociali imposta dal lock down fece scaturire nella testa di un gruppo di amici l’idea di una wikipedia serravallese, un sito web, Chiekete.eu, espressione della neonata Associazione Storico Culturale Serravallese, dove ci si potesse incontrare almeno virtualmente. Giancarlo, lo sapevo, ci serviva maledettamente. Lo spiegai agli altri amici suscitando lo stesso stupore da me provato anni prima. Così ora, con addosso la tristezza dovuta alla sua morte, lo chiarisco a tutti voi.
Giancarlo era imparentato con Roberto Berthoud. Più di vent’anni fa avvertì l’esigenza di ricostruire la storia del grande partigiano serravallese e di tutta la sua famiglia. Si recò in Parrocchia e chiedendo il permesso all’Arciprete fotografò i certificati di nascita e di morte di tutti i suoi parenti. La faccenda lo affascinò, chiese nuovamente il placet del Parroco e si mise a fotografare altri certificati esistenti in archivio. Nascite, morti, matrimoni. Si portò in canonica un proprio computer e iniziò a scaricarvi quelle sue ricerche fotografiche, collegate ad un file di Excel. Cominciò dagli anni immediatamente precedenti la nascita degli archivi comunali del neonato Regno d’Italia e poi andò indietro, piano piano, anno per anno, decennio dopo decennio, secolo dopo secolo. Sotto i suoi occhi nasceva una storia serravallese vista dal basso, dalle singole vite di ogni nostro avo, ricco o povero che fosse. Lo colpivano la mortalità infantile, i deceduti sul lavoro, i morti in guerra o in battaglia, vedeva rivivere la nostra Serravalle sotto i Savoia, la Repubblica di Genova, il dominio francese fino a quello spagnolo. Ricostruiva alberi genealogici, storie di famiglie, tipi di lavoro, omicidi, epidemie, lutti, storie di luoghi. Tutto, dal 1700 al 1880, con pazienza certosina e tanto amore per il proprio paese. Dopo vent’anni, ormai ottantaduenne, la sua opera continuava ancora adesso, senza soste, fotografia dopo fotografia, informatizzando tutto.
Giancarlo non ha mai saputo dire a cosa sarebbe potuto servire quel suo lavoro, ma adesso, terminato il look down, forse in Chieketé aveva trovato una risposta. Era un nostro importantissimo iscritto e noi dovevamo dargli una mano. Tutti noi, nella redazione di Chieketé, ce ne rendemmo immediatamente conto. Lo si sarebbe potuto fare a coperture vaccinali avvenute. Ma ora che, improvvisamente, non è più fra noi, è evidente che sia necessario dare assolutamente uno sbocco, un obiettivo alla sua ricerca. Perché, lo scrivo non in numero ma a tutte lettere, nella pancia di quel suo computer ci sono le notizie biografiche di ben quarantamila serravallesi che, non è difficile da pensarsi, hanno voglia di raccontarci la loro storia.
Grazie Giancarlo!!
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