Politica Amministrativa. Amministrazione Umberto Piccabellotti, 1970 – 1975
Anche per questo suo secondo mandato le notizie ricavabili dall’archivio dei giornali del Piemonte sono assai scarse. Il Popolo, l’8 luglio 1970 riporta un piccolo trafiletto
“E ’ stato confermato a sindaco Umberto Piccabellotti. Assessori sono Giorchino Walter (vicesindaco) e Fossati Carlo, effettivi; Bagnasco Pietro, Baiardi Pippo, Lusignoli Vittorio, supplenti.” Null’altro.
La seconda notizia è di oltre un anno dopo. Il Popolo sottolinea, con il titolo, il differente atteggiamento delle Amministrazioni Comunali riguardo alla vertenza dello stabilimento Italsider, dando risalto al preoccupato intervento di quella serravallese.
Due mesi dopo un fulmine si abbatte sul nostro Sindaco. Lo riporta Panorama di Novi, il 14 dicembre 1971.
“Nuovo colpo di scena nella lotta contro l’inquinamento. Il Sindaco di Serravalle Scrivia, rag. Umberto Piccabellotti, è stato denunciato dal cav. del lavoro Salvatore Magri, su procura della consorte signora Elena Barbagallo, per omissione di atti di ufficio e per omessa denuncia di reato. La denuncia è stata presentata al Pretore di Serravalle Scrivia dott. Giacinto Briata e trae origine da una vertenza che riguarda parte del territorio comunale sulla quale sono dislocati gli impianti industriali della Gastaldi Olii Lubrificanti S.p.A., dirimpettaia della proprietà della consorte del Magri stesso. Nell’esposto, il dott Magri precisa che a partire dal 1966 ha costantemente e cortesemente richiamato invano all’attenzione del primo cittadino l’incresciosa e grave situazione per la salute pubblica in località Fabbricone dove sono istallati gli impianti della Gastaldi. Secondo il dott. Magri, gli impianti, che stanno assumendo proporzioni preoccupanti hanno provocato e continuano a provocare inconvenienti e pericoli per la salute non solo di animali e piante, ma anche delle stesse persone e che tutto ciò è stato più volte fatto presente al rag. Piccabellotti mediante atti, certificati medici e dichiarazioni a suo tempo inviategli in relazione a quanto sopra, e data la mole di esalazioni, scarichi (solidi e liquidi) e depositi putrescenti e maleodoranti prodotti dagli stabilimenti Gastaldi il sindaco aveva emanato una ordinanza con la quale la S.p.A. Gastaldi veniva diffidata a porre fine agli inquinamenti adottando tutte le cautele di legge. Però tale provvedimento restava del tutto inoperante. In seguito al rag. Piccabellotti veniva più volte richiesta l’adozione di tutti quei provvedimenti previsti dalle Leggi Sanitarie, necessari ai fini del ripristino di un limite tollerabile di salubrità. Nonostante le sollecitazioni, il sindaco si limitava ad emettere alcune ordinanze con le quali diffidava la Gastaldi S.p.A. ad adottare generici provvedimenti idonei ad evitare gli inconvenienti ed i pericoli lamentati. In relazione a quanto sopra, il dr. Magri in data 2 nov. u. s. inviava specifica diffida a provvedere al rag. Piccabellotti, avvertendolo delle responsabilità amministrative, civili e penali nelle quali poteva incorrere perseverando nella propria inerzia e chiarendo al medesimo l’entità ed il contenuto degli obblighi su di lui gravanti nella propria qualità di Sindaco ufficiale di Governo. La denuncia conclude che essendo trascorso ogni ragionevole tempo per l’adempimento degli incombenti doverosi, in relazione alla situazione igienico-sanitaria e urbanistica nella località Fabbricone, si rivolge al Pretore affinché, qualora ravvisasse gli estremi del reato proceda a carico del sindaco. Il cav. Magri considera come principale non solo la omissione di atti di ufficio, ma anche il fatto che in spregio alla tassativa disposizione delle Leggi Sanitarie, la Gastaldi insiste nella località attuale e che quindi il sindaco non ha ordinato la dislocazione «in luogo isolato nelle campagne e lontano dalle abitazioni».”
Anche alla luce di ciò che, al giorno d’oggi sappiamo relativamente a quel sito inquinato, nella sostanza dei fatti le preoccupazioni del Cavalier Magrì sono giustificate e condivisibili. Tuttavia non abbiamo elementi per meglio comprendere il supposto ruolo “omissivo” del nostro Sindaco (come si vedrà più avanti). In quegli anni appena successivi al boom economico e prima della grande crisi petrolifera del 1973, l’Italia industriale scopre addosso a sé numerose ferite. I dati sugli inquinamenti sono notevoli su tutto il territorio nazionale e Serravalle purtroppo non ne è indenne. Un altro incidente, riportato da Panorama il 25 luglio 1972, ce lo conferma.
Per quanto riguarda l’esposto del cavalier Magrì poco sopra riportato, Il Popolo, nel numero del 15 ottobre 1972, ci documenta che il Pretore di Serravalle, Dottor Giacinto Briata decise per il rinvio a giudizio del responsabile della gastaldi Olii.
“Il Pretore di Serravalle Scrivia, Giacinto Briata, ha rinviato a giudizio un industriale ritenuto responsabile di avere inquinate le acque del torrente Scrivia e del Rio Negraro, suo affluente. Si tratta di Nicola D’Alessio idi 41 anni, residente a Tortona in via Carducci, amministratore delegato della S.p.A. Gastaldi Olii Lubrificanti. Continue e reiterate lamentele avevano causato l’intervento dell’ufficiale sanitario di Serravalle dott. Cottone. Fu rilevato che la fabbrica, la cui lavorazione riguarda la rigenerazione di olii lubrificanti, infatti scaricava materiali terrosi, provenienti dallo sbancamento di una collina, lungo la sponda sinistra dello Scrivia; questi materiali sarebbero stati impregnati da idrocarburi. Veniva inoltre accertata nel Rio Negraro, scorrente nei pressi dello stabilimento, la presenza di idrocarburi che defluivano verso lo Scrivia. I due fatti vennero ritenuti una minaccia per l’igiene e la sanità pubblica e motivo di aggravamento delle condizioni di inquinamento. Il sindaco Piccabellotti emetteva di conseguenza una ordinanza che imponeva alla società in questione di sospendere le operazioni di scarico. I fatti però si sarebbero ripetuti. Della vicenda si interessò anche il servizio caccia e pesca dell’Amministrazione Provinciale di Alessandria. Il laboratorio d’igiene e profilassi, da analisi su campioni d’acqua, avrebbe rilevato che mentre prima della zona industriale le acque erano normali, nel tratto successivo presentavano una certa quantità di olii minerali. Gli accertamenti dell’organismo provinciale avrebbero infine accertato che l’industria era sprovvista del prescritto permesso previsto dal. l’art. 9 del Testo Unico ‘sulla pesca’. Interveniva nella questione con esposti ai Carabinieri e al Pretore anche il presidente dell’Associazione “Novese da Salvare” Salvatore Magri. Da parte sua l’amministratore delegato della Gastaldi Olii ha respinto le responsabilità che gli venivano contestate. Il Pretore, riteneva però, anche avvalendosi di perizie effettuate presso il laboratorio d’analisi dell’università di Genova, di dover rinviare a giudizio il responsabile della azienda di olii lubrificanti Nicola D’Alessio. Per l’industriale ben sei sono le accuse. Tra esse figurano l’inosservanza dell’ordinanza del sindaco, la mancata sospensione dello scarico di melme acide in fosse situate nei pressi dello stabilimento oltre che la loro mancata rimozione. Il pretore di Serravalle ha ritenuto inoltre responsabile Stefano Azzaretti di Varzi di aver trasportato con i suoi autocarri materiali inquinanti e averli scaricati nei pressi dello Scrivia. Il processo dovrebbe aver luogo il 18 ottobre presso la Pretura di Serravalle.“
Un’altra grana si abbatte sul Comune.
L’esposto della moglie del Cavalier Magrì nei confronti del Sindaco viene archiviato con un non luogo a procedere. Panorama 12 febbraio 1973.
“Nessuna azione sarà promossa nei confronti del sindaco di Serravalle ragionier Piccabellotti per una denuncia di omissione di atti di ufficio presentata contro di lui da Elena Barbagallo, residente in paese, moglie del dottor Salvatore Magri presidente dell’Associazione «Novese da salvare». La denuncia del primo cittadino è da collegarsi alla vicenda della società «Gastaldi oli lubrificanti» con sede a Serravalle, il cui amministratore unico dottor D’Alessio, residente a Tortona, comparve recentemente in pretura per un procedimento circa il danneggiamento e inquinamento delle acque dello Scrivia e dell’affluente Rio Negraro. Secondo la denuncia presentata dalla Barbagallo, il primo cittadino non avrebbe imposto alla «Gastaldi oli minerali» di trasferirsi in altra zona, in spregio quindi alle disposizioni di cui all’art. 216 del Testo Unico della legge sanitaria che stabilisce la dislocazione di certi tipi di industria in luoghi isolati, lontano dalle abitazioni. Il pretore Briata nell’ìllustrare la pratica ha ritenuto invece non doversi promuovere azione penale mancando la prova che il ragionier Piccabellotti abbia omesso atti di ufficio, anzi agli atti della pretura esistono le testimonianze contrarie: ordinanze e imposizioni fatte dal ragionier Piccabellotti nella sua veste di pubblico amministratore per eliminare gli inconvenienti derivanti dalla presenza della «Gastaldi». Quindi il magistrato, nell’adottare il provvedimento, ha rilevato una vera e propria improponibilità dell’azione penale per cui il fascicolo è stato archiviato”
L’ultimo articolo degno di nota è l’opposizione della sezione del PCI al Piano Regolatore approvato. La documentazione è dell’allora giornale di partito locale: Il Novese.
L’ultimo atto pubblico di Umberto Piccabellotti è l’intitolazione del monumento a Mario Roberto Berthoud al quale rimandiamo. Le successive elezioni porteranno Michelangelo Grosso alla poltrona di Sindaco.
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