Libarna Arteventi attraverso le parole di Iudica Dameri
“Tutto parte da qui”. Quel vocabolo, “tutto”, sta a significare il nostro territorio. Crocevia di vallate appenniniche che sfocia su un falso piano collinare, per poi perdersi tra la pianura oltre la Frascheta a mezza via tra Alessandria e Tortona. “Qui” è il nocciolo del nostro racconto. Centro storico e geografico del Novese. Cuore pulsante da secoli. Custode di memorie passate che si apre verso il futuro. Libarna. In età romana, una delle più importanti città del Nord Italia, sita sull’allora via Postumia. Un’area di interesse archeologica e non solo, che l’associazione Libarna Arteventi cura e sviluppa da oltre una decade. Iudica Dameri è la presidente dell’ente ed è lei che, partendo dalla frase iniziale, ci racconta un percorso nato nel 2010.
“Il compianto Vito Boggeri” esordisce “ripeteva che dovevamo fare qualcosa per Serravalle e la cultura. Eravamo partiti con due grandi mostre, una delle quali, il Disegno di Napoleone, raccontava la distruzione del castello serravallese da parte dell’Imperatore. Volevamo unire l’archeologia e l’arte, sotto tutte le sue sfumature”.
E allora, ecco affiorare il ricordo del volume per celebrare i 150 anni del Corpo Musicale del paese e il disco “A tempo e a modo”, in memoria dell’indimenticato Maestro Vito Marsico. “Un disco a cui tengo molto, al di là della memoria familiare. Il ricavato della vendita, infatti, venne destinato al reparto di ematologia del San Martino. Inoltre, una traccia dell’album conteneva un pezzo di Andrea Morricone, figlio del grandissimo Ennio”.
Teatro all’area archeologica
Angeli custodi degli scavi romani
Come in tutte le storie che hanno per protagonista l’associazionismo locale, esiste sempre un punto di svolta. Nel caso di Arteventi avviene nel 2014.
“Avevamo deciso che era arrivato il momento di dedicarci proprio a Libarna. Siamo entrati in contatto con due persone che sono state fondamentali per noi. Parlo dell’allora direttrice dell’area archeologica, Marica Venturino, e di Egle Micheletto, soprintendente ai Beni Culturali. Grazie a loro, abbiamo sviluppato e mantenuto un’ottima sinergia tra i due enti, che prosegue ancora oggi”.
Da dove si parte? Dalle cose semplici. Un passo alla volta verso grandi obiettivi. Va in stampa la nuova guida di Libarna, che viene consegnata a scolaresche e turisti. Si cerca di ridare lustro a un luogo che, per la storia della zona, significa molto, se non tutto. Il cardine è quanto scritto sulla Convenzione di Faro. Se un bene non viene raccontato, si perde. Se lo racconti, diventa familiare e vivo. “Il Maestro Angelo Branduardi, che ha tenuto un emozionante concerto proprio a qui” prosegue Iudica Dameri “ha fotografato alla perfezione e con poche parole, cosa vuol dire Libarna. Queste pietre parlano. Ci raccontano il passato, ci aiutano a comprendere il presente e, probabilmente, ci aiutano a raccontare il futuro”.
Passato. Perchè Libarna vuol dire “nascita” per chi abita questi luoghi.
“Il passaggio più antico del nostro territorio, che cerchiamo sempre di mettere al centro dei nostri progetti”. Tanti, dentro un’associazione giovane, eppure attiva e culturalmente vivace. “Con Archeo & Sapori abbiamo sottolineato quanto l’area archeologica non sia solo un luogo di storia, ma di incontro. Un progetto scientifico, che va alla ricerca degli alimenti antichi che sono giunti sino ai nostri giorni, con tanto di street food contestualizzato e senza scimmiottare nessuno. Non era un momento gastronomico, quanto realmente storico – scientifico”.
Dal pane di Pompei all’Acinatum, il vitigno passito che qui si sviluppò. “Negli ultimi tempi, si è iniziato a parlare di Isola Bianca del Piemonte, grazie all’unione dei due vitigni autoctoni del Gavi e del Timorasso. All’inizio, però, non era certo semplice”. Iudica Dameri ricorda l’incontro del lontano 2015 dedicato alla via Postumia, che coincise con i primi incontri tra i vari rappresentanti delle due zone viti-vinicole. Val Lemme e Valli Curone e Borbera. “Posso ammettere, con un pizzico di orgoglio, che Libarna ha unito due territori come una vera e propria cerniera che racchiude il meglio”.
Il Maestro Angelo Branduardi in concerto a Libarna
Capitale delle eccellenze
Perno simbolo di arte, enogastronomia, storia, musica, teatro. Andare oltre la semplice, seppur fondamentale, visita. Ricordandosi di lavorare in sinergia. “L’area archeologica con quella museale, un piccolo gioiello che non va dimenticato. Ogni progetto, ogni idea deve abbracciare entrambe. Si opera in simbiosi, cercando di relazionarsi con tutte le eccellenze territoriali”. Un posto che attragga il meglio da ogni poro di queste vallate, paesi, genti che lo abitano e lo vivono. Con un passaggio d’obbligo.
“Libarna non è un pianeta sospeso che vive in un mondo a parte. E Libarna, mai dimenticarlo, è Serravalle proprio come Serravalle è Libarna”.
Abbattiamo i campanilismi e cooperiamo per l’unità. Questo, il sunto del discorso della presidente di Arteventi. “Anche la nuova Amministrazione comunale ne ha colto l’importanza. Un’importanza a 360 gradi, dalla storia del mito della vite al legame con il Festival Attraverso, che speriamo di portare avanti in futuro, sino alla divulgazione per le future generazioni”. Dalle sue parole si capisce che dentro quegli scavi c’è un mondo infinito, fatto di mille sfaccettature. Fonte d’ispirazione per futuri progetti che potranno vedere Libarna ancora protagonista. “Intanto, il 31 agosto si esibirà l’Orchestra Classica di Alessandria, mentre a ottobre partiamo con le visite scolastiche. L’indimenticato Italo Rava, già tantissimi anni fa, comprese quanto fosse centrale il ruolo delle nuove generazioni nel futuro di Libarna e noi vogliamo proseguire sul solco che aveva tracciato”. E poi la quinta edizione di “Un presente antichissimo” con gli studenti liceali impegnati nelle recite teatrali. La carta di identità di Libarna e le illustrazioni di Massimo Sardi che mirano a raccontare l’antica città romana tramite strisce a fumetti.
Tanta carne al fuoco che ha bisogno di un’affinità elettiva speciale con Direzione Regionale Musei Piemonte e Soprintendenza per mantenere alti gli standard a cui ci ha abituati. “Senza Marica Venturino, Egle Micheletto e l’attuale direttrice dell’area archeologica, Valentina Barberis, sarebbe stato difficile raccogliere questi risultati” conclude Iudica Dameri. La storia di Libarna, intanto, prosegue. Origine antichissima, ma pronta a lanciarsi verso il futuro. D’altronde, come ha dichiarato la nostra intervistata, “lavoriamo per trasformarla in un libro aperto. Ogni pagina che giri, comincia un nuovo capitolo”.