La collezione Capurro
Nel 2003, l’Amministrazione di Serravalle Scrivia, con Sindaco Emanuele Dazzi, ottenne dall’Accademia Filarmonico Artistica Letteraria di Novi Ligure, parte della Collezione appartenuta al canonico Gianfrancesco Capurro, sacerdote vissuto a Novi Ligure fra il 1810 e il 1882.
Dotato di una profonda sensibilità culturale, uomo poliedrico, accanto ai compiti propri di chi porta l’abito talare, si distinse per la lotta contro l’analfabetismo. Un suo particolarissimo metodo d’insegnamento fu tra l’altro utilizzato all’interno del neonato esercito italiano, i cui fanti, nella stragrande maggioranza, non erano in grado di leggere e scrivere. Visitò più volte Libarna, appena riscoperta grazie agli scavi della strada Regia Torino Genova (1823) e della ferrovia Torino Genova (1852), cercando di recuperare e conservare il materiale improvvisamente venuto alla luce. La sua collezione, alla sua morte, per quanto riguarda i reperti di modeste dimensioni, divenne proprietà dell’Associazione Culturale novese poc’anzi nominata, mentre quelli più ‘ingombranti’ furono consegnati al Collegio San Giorgio di Novi, per poi essere trasferiti nel castello di Torre Ratti.
Grazie alla fattiva collaborazione della Soprintendenza ai Beni Archeologici della Regione Piemonte e dell’archeologa gaviese Sabrina Carrea, l’Amministrazione Comunale riuscì a entrare in possesso dell’interra collezione.
Tutti i pezzi furono restaurati, studiati ed esposti al pubblico, prima in una sala della Biblioteca Comunale che, nel 2002, aveva trovato posto nella rinnovata Villa Caffarena (Biblioteca che reca il nome di Roberto Allegri dal 2007, in memoria dell’avvocato e storico che tanto aveva fatto in paese per il recupero della storia e della lingua serravallese) e, successivamente, in alcune sale poste al pianterreno del Palazzo Comunale. I pezzi di grandi dimensioni hanno trovato posto, nel 2012, nei nuovi locali siti lungo i portici che da Palazzo Grillo si allungano fino a Vico del Ponte.