Politica Amministrativa. Amministrazione Antonio Molinari, 1992 – 1994
Il 1992 è un anno cruciale per la storia italiana del XX secolo. Sotto i colpi degli scandali e delle inchieste della magistratura, volte a contrastare una corruzione sempre più dilagante nel mondo della politica, crolla la Prima Repubblica e con essa i partiti che fino ad allora avevano detenuto il potere: la Democrazia Cristiana (DC) e, più recentemente, il Partito Socialista italiano (PSI). Le elezioni politiche del 1992 segnano pertanto un arretramento di questi partiti, con conseguenze percepite anche alle nostre latitudini. Il successo della Lega Nord, figlio del voto di protesta di parte dell’elettorato, scuote molte amministrazioni pubbliche, anche comunali. Un articolo, a firma Franco Marchiaro (f.m.), che compare su La Stampa il 16 aprile, reca un titolo inequivocabile: Serravalle, un ribaltone?
Giorgio Gennaro, democristiano, è alla guida del paese dal 1988 a capo di una giunta definita “anomala” perchè sorretta dai due partiti politici da sempre contrapposti: la DC e il Partito Comunista Italiano (PCI), ribattezzato nel 1991 Partito Democratico della Sinistra (PDS). Questo esperimento, volto a tagliare fuori dalla maggioranza il Partito Socialista, sempre alle prese con fibrillazioni interne, pare vincente e trova conferma con le elezioni comunali del 1989, grazie alle quali Gennaro è riconfermato.
Due anni dopo, il risultato delle politiche, alla luce della manifesta debolezza della DC, indica al PDS serravallese la ricerca di una maggioranza differente. Antonio Molinari, Vicesindaco, e ben tre assessori targati PDS, Ciappolino, Alice e Nevelli, si dimettono dalla giunta, facendo mancare il loro appoggio a Giorgio Gennaro . È il cosiddetto “ribaltone”.
La DC è costretta all’opposizione. La nuova maggioranza, tutta orientata a sinistra, conta su 7 consiglieri del PDS, 4 del Partito Socialista e uno del Partito Social Democratico Italiano (PSDI).
Il Sindaco uscente parla apertamente di “pugnalata alla schiena”, tuttavia la giunta designata dal nuovo Sindaco mette subito in chiaro l’idea che Molinari ha della politica locale. Vara una giunta di sinistra, o di centrosinistra se si preferisce, staccata dalle segreterie partitiche locali e coagulate all’interno di un gruppo consigliare unico (Sinistra Unita Riformista) il cui capogruppo è il socialista Emanuele Parodi.
Siamo di fronte ad sorta di “marchio di fabbrica” che Antonio Molinari replicherà più volte durante gli anni che lo vedranno protagonista alla guida del paese.
Il mese successivo si presenta per Serravalle e dintorni un problema nuovo. Si parla di una nuova linea ferroviaria ad alta velocità il cui ipotetico tracciato passerebbe là dove, già da almeno tre anni, il Comune ha previsto la realizzazione di “spazio 92”, un nuovo centro commerciale. Insomma, là dove nel 2000 nascerà l’Outlet e poi il Retail Park, lo Stato traccia il percorso del cosiddetto “Terzo Valico”. I sindaci del novese, non essendo correttamente informati (il terzo valico passa in galleria sotto i centri commerciali), cavalcano una protesta dai toni estremamente roventi. Sui giornali si invoca addirittura l’intervento del magistrato simbolo di quegli anni: il sostituto procuratore Antonio Di Pietro.
Il malcontento per quest’opera è presente nei comuni a noi limitrofi, quali Gavi e Novi Ligure. In quest’ultima cittadina alcuni manifestanti occupano per protesta il Comune.
In particolare desta preoccupazione il fatto che il consorzio incaricato del lavoro, il Cociv, annoveri fra i suoi proprietari alcune persone già oggetto di indagini, quali Marcellino Gavio e Salvatore Ligresti.
Molinari invita la popolazione serravallese a schierarsi per un no netto al Terzo Valico, firmando un’apposita petizione.
Nel frattempo a Serravalle ci sono i problemi di sempre. Se hai già messo giù un piede e vuoi mettere a terra anche l’altro, il primo lo devi togliere. Per sistemare alcune linee elettriche Molinari è costretto a chiudere via Berthoud dalle 8 alle 18 per cinque giorni.
Senza macchine sembra di star meglio. C’è meno smog e rumore. Pertanto su suggerimento del Professor Giancarlo Alfonso, consigliere delegato all’ambiente e docente di Chimica presso l’Università di Genova, Molinari incarica l’USL di indagare sui possibili effetti inquinanti dovuti al traffico.
Molinari prova ancora ad arginare le difficoltà imposte dal traffico viabilistico. In teoria l’entrata dei Tir in paese è regolamentata da anni, ma la realtà è un’altra. Si tenta di alzare il tiro sui trasgressori e di verificare l’entità dell’inquinamento prodotto.
Gli sforzi della giunta serravallese si arrestano in estate. Un provvedimento ministeriale concede ai Tir il libero passaggio nel centro abitato. Amaro il commento del Sindaco serravallese.
In autunno le alluvioni creano problemi. Se sei fortunato in alcuni anni la scampi. Altre volte no. In più se in casa hai l’Ecolibarna, l’emergenza idrica è quasi assicurata .
Uno degli ultimi passaggi di quel primo biennio molinariano è un’iniziativa in appoggio ai pendolari vista la scarsa attenzione che essi ricevono dalle Ferrovie.
Poi parte la campagna elettorale.e elezioni saranno a giugno. Antonio Molinari ci vuol mettere la faccia.
Torna a POLITICA AMMINISTRATIVATorna alla HOME