CALENDARIO DELLA SCRIVIA, settembre 2023, il ramarro
Il ramarro (Lacerta viridis )
L’estate sta finendo… come dice la canzone, ma non è troppo tardi per incontrare questo splendido animale. A tutti noi, amici degli spazi aperti, ha fatto balzare il cuore in gola qualche volta, mentre andava a nascondersi con un gran rumore – in rapporto alla sua mole – fra l’erba e le foglie secche. Parliamo del ramarro.
Presenta dorso con colorazione di fondo verde brillante, talvolta con reticolo scuro sovrapposto; la coda è meno brillante. Nelle femmine e nei giovani spesso sono presenti delle striature longitudinali dorsolaterali, interrotte o continue. Nei maschi, nel periodo della riproduzione e, in misura minore, anche nelle femmine, la gola presenta un’evidente colorazione blu. Squame ventrali di forma trapezoidale. Lunghezza totale massima 35 cm.
Vive ai margini dei boschi, nei cespuglieti, siepi, radure erbose, prati, coltivi, alvei di fiumi, aree urbane, pinete litoranee, pietraie.
Velocissimo, vivace e mordace preda vari invertebrati e piccoli vertebrati terricoli quali micromammiferi; si nutre anche di uova di uccelli, di sauri e piccoli ofidi. I maschi presentano uno spiccato comportamento territoriale e danno luogo spesso a combattimenti ritualizzati. La femmina depone, sotto pietre o in buche da lei scavate, fino ad oltre 20 uova. Durante l’inverno i ramarri svernano in cavità del suolo, sotto pietre o sotto le radici degli alberi.
Allora alla prossima passeggiata cercate di vedere il ramarro prima che si allarmi e fugga, guardate nei punti assolati e se sarete bravi e fortunati incontrerete questo velocista colorato: una tavolozza di colori da fare invidia a un pittore!