Politica Amministrativa. Amministrazione Giorgio Gennaro, 1988 – 1992
Nel mese di febbraio 1988, dopo le dimissioni del socialista Raffaele Palamone, dovute ai dissapori del suo partito con i comunisti e i democristiani su alcuni aspetti relativi al piano regolatore, la DC e il PCI, esprimono fiducia a favore del democristiano Giorgio Gennaro eleggendolo Sindaco: decidono così di proseguire insieme fino alla scadenza elettorale prevista per l’anno successivo. La nuova Giunta è composta da Ezio Allegri e Giovanni Dallafiore (DC) con i comunisti Riccardo Austa, Antonio Molinari e Andrea Ciappolino. Un’alleanza nuova, a Serravalle, tutta da verificare.
Nel mese di aprile, il neosindaco può annunciare ai serravallesi l’arrivo di un importante finanziamento dalla Cassa Depositi e Prestiti per poter completare le nuove scuole medie che ad oggi hanno l’entrata principale in via San Rocco. L’Istituto Comprensivo Martiri della Benedicta, come ora lo conosciamo, in seguito si amplierà ulteriormente, ma questa è un’altra storia.
A giugno la nuova Amministrazione ricorre nuovamente a un finanziamento della Cassa Depositi e Prestiti per attrezzare l’area che prenderà successivamente il nome di Piazza Fausto Coppi.
Pochi giorni dopo, una nuova iniziativa parrebbe prendere forma. Acquistato dalla Parrocchia il Palazzo Ferrari (sede oggi della Polizia Municipale), dal Consiglio Comunale emerge la volontà di trasferire in quell’edificio la nuova sede della Pretura, fino ad allora sita all’interno del Comune.
Insomma la nuova maggioranza con una Giunta “anomala” sembra funzionare, registrando consensi fra l’elettorato. All’approssimarsi delle nuove elezioni, previste per il 28/29 maggio, i partiti iniziano la campagna elettorale con le dichiarazioni di Austa e Gennaro (vedi articolo sottostante) favorevoli al proseguimento dell’esperienza politico-amministrativa. Negativi o perplessi i giudizi del socialista Emanuele Parodi e del socialdemocratico Emanuele Dazzi.
Tuttavia, prima delle elezioni una notizia bomba scuote Serravalle. Leggendo ora gli articoli del tempo, sappiamo che cosa è nato successivamente in zona Praga, in seguito a quella prima ipotesi allora battezzata Spazio 92. Ci vorranno più anni e più progetti per arrivare alla formulazione definitiva, che originerà l’Outlet e il Retail Park. Ciò che importa rimarcare qui è che, dopo la chiusura nel 1980 di Fidass e Gambarotta, per la prima volta si tenta di dare una risposta alla crisi occupazionale in paese. Il Consiglio Comunale all’unanimità approva un progetto imprenditoriale da 50 miliardi di lire proposto da Tarcisio Persegona, titolare della ditta Tre Colli a Carrosio.
Le liste dei candidati per le elezioni di fine maggio sono solo quattro, anziché sei come nel 1984. Il meccanismo elettorale di quegli anni è differente da quello oggi in vigore, poiché il Sindaco non è scelto direttamente dai cittadini, ma all’interno del nuovo Consiglio Comunale, composto dagli eletti a seconda del piazzamento della propria lista. Su La Stampa i competitors compaiono il 2 maggio 1989: PCI, lista numero 1, PSDI e Alleanza Verde, lista numero 2, PSI, lista numero 3 e l’alleanza DC, PLI e PRI, lista numero 4.
Pochi giorni prima delle elezioni un’altra notizia bomba piomba sui serravallesi, ma di ben altro tenore. Sotto l’Ecolibarna vi sarebbe molto peggio di quanto fino ad allora ipotizzato. L’articolo sottostante, a firma di Franco Marchiaro (La Stampa, 18 maggio 1989) parla di un mare di melma esistente sotto lo stabilimento. Un’amara verità sta venendo finalmente a galla.
Questa notizia tuttavia non incide sui risultati elettorali del 1989 (vedi articolo sotto) che premiano l’operato della Giunta precedente e che, dopo le necessarie consultazioni, viene sostanzialmente riproposta con alcune variazioni. Su venti Consiglieri la maggioranza DC-PCI ne conquista 14. Il dottor Giorgio Gennaro ottiene la poltrona di Primo Cittadino, anche grazie al voto favorevole di Emanuele Dazzi che si astiene per quanto riguarda la Giunta. Questa è composta, oltre che dal Sindaco, dal Vicesindaco ed Assessore ai Servizi Sociali Antonio Molinari, dall’Assessore alla Pubblica Istruzione Armando Alice, dall’Assessore all’Urbanistica Ezio Allegri e dall’Assessore al Bilancio Giovanni Dallafiore. Andrea Ciappolino, ai Lavori Pubblici, e Marcello Nevelli allo Sport sono Assessori Supplenti.
In agosto l’area archeologica di Libarna vede diminuire le possibilità di una sua fruizione. Si sa, quel sito non è di proprietà comunale bensì della Soprintendenza Archeologica di Torino, per cui le possibilità di intervento da parte dell’Amministrazione Comunale sono pressoché nulle. Sulla nuova situazione prova a protestare l’attivissimo presidente della Proloco Italo Rava, purtroppo recentemente scomparso.
Poco dopo, in ottobre, Gennaro e la sua Giunta si ritrovano ad affrontare un problema ricorrente: il passaggio dei TIR in paese. Le idee sono tante, poche tuttavia le soluzioni praticabili. Una proposta di legge, galleggiante a Roma fra le sedute della Commissione Trasporti, accende qualche speranza. Solo la Circonvallazione risolverebbe ogni problema relativo al traffico, ma quel treno Serravalle l’ha già perso quasi venticinque anni prima, negli anni 60, con il rifiuto della Circonvallazione posto dai commercianti serravallesi, avallato dall’Amministrazione Comunale.
Ci si consola per San Martino con la quinta edizione de Il Baratto, festa tipica di quegli anni, che richiama moltissimi visitatori. Anche per l’anno in corso ne sono attesi 20.000.
Il 1990 si apre con l’ennesima puntata sull’Ecolibarna. La Castalia, società a partecipazione statale deputata alla bonifica del sito, esaurisce i fondi ricevuti dallo Stato. In attesa di nuovi finanziamenti, la Protezione Civile intende addossare al Comune di Serravalle la sorveglianza dell’area inquinata. La proposta viene giustamente giudicata irricevibile dal Consigliere delegato all’Ambiente Giancarlo Alfonso che, dalla sua, ha il vantaggio di ricoprire la Cattedra di Chimica Organica presso l’Università di Genova.
Il mese successivo, Giorgio Gennaro e l’Assessore ai Lavori Pubblici Andrea Ciappolino annunciano che, per risolvere il problema dei parcheggi nel centro storico, alcuni vecchi palazzi in via Berthoud e in via Tripoli saranno abbattuti. Un intervento importante, da 870 milioni di lire. In via Tripoli l’intervento è previsto a carico dell’edificio detto “la casa dell’americano” sito fra i vicoli San Martino e Pedaggio. Al suo posto è ricavato lo spazio che oggi conosciamo come Piazza Pallavicini.
Il 21 febbraio 1990, compare su La Stampa la notizia di una bella iniziativa voluta dal professor Giancarlo Alfonso, avallata ovviamente dal Sindaco. Si pensa infatti di monitorare la qualità dell’aria in paese. Nel riquadro de La Stampa (qui sotto) compare anche l’ennesimo capitolo sull’Ecolibarna.
A proposito di tormentoni, la Giunta, con Giorgio Gennaro, Ezio Allegri, e Marcello Nevelli, tenta per l’agognata Circonvallazione la carta dell’ANAS, sperando in un finanziamento per le prossime Colombiadi, previste nel 1992.
La settimana successiva, Gennaro resta invece ingarbugliato in un assurdo burocratico. La Pretura sparisce da Serravalle, trasferita a Novi Ligure, ma la costruzione prevista al posto di Palazzo Ferrari si deve fare ugualmente. Anche nel nostro piccolo, assistiamo a una delle solite assurde storie italiane.
La Giunta è attivissima. Due giorni dopo, l’annuncio di Bilio Canegallo, presidente del Libarna, che tutti i tifosi serravallesi attendevano: il Bailo può essere ampliato. Se ne fanno carico, oltre al sindaco, gli assessori Andrea Ciappolino e Marcello Nevelli.
Verso la fine del mese di aprile, Gianluigi Chiarella, Consigliere del Partito Liberale con delega al Traffico, congiuntamente a Ciappolino, illustra alla locale Associazione Commercianti un nuovo piano di viabilità che diventa effettivo a metà del mese successivo.
Il 31 maggio, Gennaro viene ascoltato come testimone nel processo contro la Barre Italia. Il nostro Sindaco è effettivamente a conoscenza dei problemi denunciati da alcuni agricoltori novesi, ma non denuncia situazioni analoghe fra quelli serravallesi.
Il dottor Gennaro, per contro, è in prima linea contro il fenomeno della prostituzione che, nella notte, rende la Barbellotta ormai famosa in tutta Italia. Il tentativo è quello di multare i clienti in divieto di sosta: è l’inizio di una battaglia che durerà circa dieci anni.
Per il Giro sull’Appennino, in occasione dell’intitolazione della nuova piazza a Fausto Coppi, è prevista la disputa di un traguardo volante proprio davanti alla piazza, alla presenza di numerosi ex campioni del pedale. L’arrivo a Serravalle di Tarcisio Persegona come imprenditore e grande appassionato di ciclismo inizia a vedersi anche in tali occasioni.
Improvvisamente su La Stampa assistiamo a una drastica rarefazione delle notizie riguardanti Giorgio Gennaro e solo per l’improvvisa e tragica morte del parroco Don Teresio Angeleri, avvenuta quasi un anno e mezzo dopo, il 17 novembre 1991, è possibile trovare un articolo che lo citi.
Il 1992 si apre per Gennaro con un esposto della sezione novese della Lega Nord a proposito della situazione riguardante l’edificio in costruzione che avrebbe dovuto ospitare i locali della nuova Pretura. Come già accennato in precedenza, Serravalle non è più sede di una Pretura, poiché quella preesistente è stata accorpata a quella di Novi. I soldi nel frattempo sono finiti, l’impresa si è fermata e il palazzo lasciato a metà diventa ricovero per i senza tetto. Un tema questo molto caro alla Lega Nord. L’inghippo si trova a Roma nei cassetti del Ministero di Grazia e Giustizia, che deve approvare una variante tecnica. I tempi ovviamente si allungano. A Serravalle più che sollecitare e attendere purtroppo non si può fare.
Un mese più tardi dal sito dell’Ecolibarna fuoriescono liquami. La situazione appare sempre più grave; vi è infatti un possibile interessamento della Scrivia. Gennaro ne discute con il Prefetto, trova un alleato nel Sindaco di Novi, anch’egli preoccupato per tale evoluzione, e chiede un intervento da parte della Protezione Civile.
Il vento della politica nel frattempo sta mutando. Il Partito Comunista si presenta alle elezioni politiche del 1992 diviso fra PDS (Partito Democratico della Sinistra) e PRC (Partito della Rifondazione Comunista), la DC, in declino, è presente per l’ultima volta nel panorama delle elezioni italiane, la Lega Nord passa da due a più di 80 rappresentanti in Parlamento, al Sud la Rete di Orlando registra numerosi consensi. Di lì a poco, scoppiato lo scandalo Tangentopoli, la delegittimazione della classe politica raggiunge il suo apice e si torna al voto appena due anni dopo con un nuovo sistema elettorale per lo più maggioritario. A Serravalle, il vento del partito di Umberto Bossi scuote il mondo della politica locale. La sinistra parrebbe volersi arroccare modificando le locali alleanze; inizia a girare una sola parola. Ribaltone?
Antonio Molinari, esponente emergente del PDS, guarda a sinistra cercando la pace con i socialisti. La trova nei giovani esponenti, targati PSI, Emanuele Parodi e Lelio Demicheli, acquisendo anche l’appoggio del PSDI. I quattro Assessori targati PDS, Molinari, Alice, Ciappolino e Nevelli consegnano al Sindaco la loro lettera di dimissioni dalla Giunta, costringendo Gennaro a dimettersi a sua volta, il 16 aprile, aprendo la crisi.
Il 20 maggio, in piena crisi politica, compare su La Stampa, un nuovo articolo sull’Ecolibarna. Lo Stato chiede ai proprietari dello stabilimento venti miliardi di danni, mentre, nel frattempo, da una cisterna fuoriescono 500 quintali di solventi.
Ma al di là di queste notizie, i partiti di Serravalle si stanno muovendo verso una nuova maggioranza. Infatti pochi giorni dopo, Antonio Molinari diventa Sindaco di Serravalle, a capo di una giunta di sinistra PDS, PSI e PSDI, che vede Emanuele Dazzi vicesindaco, Andrea Ciappolino all’Urbanistica, Lelio Demicheli ai Lavori Pubblici, Emanuele Parodi al Bilancio, Armando Alice al Personale e al Commercio, Marcello Nevelli alla Cultura.
Giorgio Gennaro passa ovviamente all’opposizione, manifestando politicamente la sua contrarietà (vedi qui sopra l’articolo di Massimo Putzu, apparso su La Stampa del 26 maggio 1992), Alle elezioni successive del 1994, Gennaro non si ripresenta. Lo fa al suo posto l’ex segretario comunale Giuseppe Novelli contro la lista della Lega Nord e l’Unione per Serravalle di centrosinistra di Antonio Molinari, risultata poi vincente.
Gennaro si presenta anni dopo, nel 2002, come candidato Sindaco del centrodestra, ma perde il confronto con Emanuele Dazzi, rappresentante del centrosinistra. Resta in Consiglio Comunale come Consigliere di opposizione fino al 2007.
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