La CAMIONALE negli articoli de “La Buona Parola”
“La Buona Parola”, il cui primo numero venne dato alle stampe nel 1908, è il più antico periodico parrocchiale della diocesi di Tortona. Lo fondò e lo animò per venti anni, sino alla morte, il teologo Giuseppe Ozzano, grande innovatore e attivissimo Parroco di Serravalle per quasi trentotto anni.
Sin dal primo numero Ozzano volle dare al nuovo periodico un’impostazione lontana da quella del semplice bollettino parrocchiale: il mensile era aperto ai fatti del paese, alla cronaca culturale, alle manifestazioni sportive e all’attività politica locale, senza trascurare i grandi avvenimenti del tempo (di assoluta modernità e oggi di grande interesse storico, ad esempio, la sua idea di pubblicare stralci di lettere di soldati serravallesi dai fronti della Prima Guerra Mondiale).
Alla scomparsa di Giuseppe Ozzano, avvenuta improvvisamente nel 1928, il suo successore, il Teologo Carlo Milanese, continuò a pubblicare il mensile parrocchiale seguendo con convinzione la linea “editoriale” voluta dal suo fondatore.
Fedele al proprio orientamento di apertura ai fatti della politica e della società, “La Buona Parola” seguì con attenzione l’avvenimento più significativo per la Serravalle degli anni Trenta: la costruzione della nuova camionale che proiettò il paese della Valle Scrivia agli onori della cronaca nazionale.
Tra i numerosi articoli dedicati alla nuova autostrada ve ne sono tre di particolare interesse. Pubblicati uno per anno tra il 1933 e il 1935, ripercorrono le diverse fasi di costruzione della grande arteria stradale che doveva collegare il mare con la Valle del Po e si concludono con la cronaca del sopralluogo finale compiuto dal Ministro dei Lavori Pubblici Luigi Razza il 29 aprile 1935, sei mesi esatti prima dell’aperura ufficiale. Il sopralluogo costituì anche una specie di prova generale della mobilitazione che avrebbe coinvolto tutte le organizzazioni del regime fascista in occasione dell’inaugurazione della “camionale” programmata, alla presenza del Re, per il 29 ottobre (giorno successivo all’anniversario della Marcia su Roma).
Spogliati dall’ovvia e inevitabile retorica fascista (non dimentichiamo che siamo negli anni immediatamente successivi alla stipula dei Patti Lateranensi), i tre articoli rappresentano, allo stato delle conoscenze, la documentazione più significativa per comprendere in che modo la piccola comunità cui era toccato in sorte di diventare il punto terminale di una grande opera pubblica visse questo momento della vita politica e sociale dell’epoca.
Prima di lasciare spazio ai tre articoli, che riproduciamo integralmente, una curiosità: don Carlo Milanese non partecipò alla cerimonia di inaugurazione. Nell’estate 1935 vinse il concorso per la popolosa e prestigiosa Parrocchia di Stradella e lasciò la sede di Serravalle. Il 20 ottobre prese possesso della Parrocchia dei SS. Martino e Stefano don Luigi Guerra, futuro Monsignore: nove giorni dopo, la visita del Re e l’inaugurazione della Camionale Genova – Valle del Po divennero l’occasione per la sua prima uscita pubblica ufficiale.
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