BALBI, Marina
Medico Chirurgo, Pediatra (Serravalle Scrivia, 12 Maggio 1956 – Novi Ligure 09, Ottobre 2022)
Pur rispettando il silenzio della famiglia scrivo queste scarne note biografiche su Marina Balbi, collega, ma prima di tutto amica personale con la quale ho trascorso gli anni (quanti viaggi in treno!) dell’Università e della specializzazione.
Sto scrivendo, riflettendo con tristezza sulla sua morte così prematura, anche se preceduta da lunga malattia. Marina è stata, insieme a Tiziana Brugnatelli, la prima donna “Medico di Medicina Generale” della nostra comunità. Terzogenita di quattro fra fratelli, due maschi, ed una sorella, era figlia di una famiglia assai conosciuta in Paese. Il padre, al quale Marina era affezionatissima, è stato un imprenditore, proprietario della Fornace Balbi, sita nei pressi di Libarna. Prima della grave crisi che colpì negli anni settanta il mercato del mattone, questo nucleo familiare abitò in Villa Caffarena per poi trasferirsi all’ultimo piano del Palazzo dell’Eur.
Molto intelligente, Marina dopo essersi diplomata presso il Liceo Scientifico Amaldi di Novi Ligure, si laureò in Medicina e Chirurgia presso l’Università di Genova il 27 Luglio 1981, per poi specializzarsi con lode in Pediatria il 22 Luglio 1985 presso la Prima Scuola di Specializzazione in Pediatria, diretta dal Professor Rolando Bulgarelli, presso l’Istituto Giannina Gaslini di Genova. Purtroppo questo suo sforzo non trovò ai tempi il suo naturale sbocco professionale. Dopo qualche anno durante i quali ricoprì il ruolo di Guardia Medica, vinse la titolarietà di Medico di Medicina Generale proprio a Serravalle che la vide impegnata tutta la vita. Ricordo con malinconia quando la accompagnai durante la sua prima notte nel, per una donna, pericoloso ruolo di Guardia Medica.
La prima visita di quel turno, ci vide insieme in una casa a Serravalle, alle prese con un ubriaco che ci scagliò un bicchiere di vetro frantumatosi a pochi centimetri dalle nostre facce, contro il muro alle nostre spalle. Quello fu il nostro battesimo professionale. Le nostre vite poi seguirono traiettorie differenti, ma mi è ben noto con quanto impegno lei ha proseguito il suo cammino di medico, fino alla sua malattia che l’ha costretta in un letto. Poi il triste epilogo. Un abbraccio da quaggiù. Ciao Marina.