Muri da scoprire
Oggi voglio proporvi una cosa insolita ma decisamente affascinante: andremo alla scoperta della vegetazione dei muri. Naturalmente quando parlo di muri non mi riferisco ai muri delle abitazioni ma a quelli che spesso delimitano orti, giardini e sentieri, tipo i vecchi muri a secco per intenderci, costruiti con sapiente maestria con pietre disposte una sull’altra senza leganti, tipici delle colture a terrazza di Liguria e basso Piemonte, o anche , più prosaicamente, a muri eretti con cassoni prefabbricati, pieni di pietre, che nell’ultimo trentennio sono spesso serviti a mettere in sicurezza frane e smottamenti. Se vi prenderete la briga di osservare che cosa cresce tra gli interstizi delle pietre scoprirete un mondo dalla varietà sorprendente. Innanzitutto, muschi e licheni di varie specie che nelle giornate umide e piovose si tingono di verdi brillanti e di incredibili tonalità di grigi argento e che, con il caldo secco, quasi scompaiono. Osservateli da vicino: sono delle perfette miniature di vegetazione. Ce ne sono di decine di specie, di difficile catalogazione , ma noi possiamo limitarci ad ammirarli così come sono. Ci sono poi le felci, forme vegetali affascinanti, retaggio di ere arcaiche. Quelle dei muri, che vi invito ad osservare, sono di minuscole dimensioni ma non hanno nulla da invidiare alle loro sorelle maggiori dei boschi, delle foreste pluviali e persino dell’Amazzonia! Ve ne indico alcune che potrete individuare facilmente durante le vostre passeggiate.
Ceterach officinarum con la pagina anteriore tomentosa (significa pelosa) e coperta di spore tondeggianti marrone chiaro, pagina superiore di un bel verde bottiglia.
Adiantum capillum Veneris, il capelvenere, elegantissimo, con i suoi fusti nero brillante e le foglioline delicatissime che tremano ad ogni alito di vento. Una curiosità: ne possiamo osservare grandi colonie nella galleria prima della stazione Genova Principe e nei tunnel della funicolare del Righi, sempre a Genova. Infatti questa felce ha bisogno di pochissima luce e di molta umidità per svilupparsi.
Altre specie botaniche sono presenti spesso. Tipica è la Cymbalaria muralis dal minuscolo fiorellino viola screziato di bianco e giallo oro, ricadente e che in pochissimo tempo è in grado di ricoprire grandi superfici.
Passando a specie più appariscenti come non ricordare Il Centranthus ruber dai magnifici fiori rossi, raramente anche bianchi, che ci regala fioriture copiosissime per tutta l’estate.
Poi l’Epilobium angustifolium dai fiori rosa carico.
Infine tutte le succulente della famiglia dei Sedum: Sedum acre e reflexum, dalla copiosa fioritura giallo intenso, e album , dal delicato fiorellino bianco, leggermente striato di rosa, che possono sopravvivere anche dei mesi senza acqua e sono tipiche delle esposizioni a sud.
Da ultimo l’edera, Hedera helix invadente e robustissima, dalla foglia sempreverde che è in grado di attaccarsi alle pietre e di sviluppare radici così potenti da sgretolare i muri.
Accanto a queste piante si sviluppano poi annualmente tutta una serie di piante dei campi e dei sottoboschi che trovano riparo e protezione negli interstizi tra le pietre. Da primule e viole in primavera, a papaveri, margherite, ranuncoli, ortiche in estate, a tanaceto, dauco, achillea in autunno e potrei continuare a lungo. A voi scoprire nuove meraviglie: spero di avervi regalato qualche minuto di sorpresa e di gioia per questa piccola esperienza botanica. Buona caccia!