Pruvèrbi d-Seravále (terza ed ultima puntata)
E siamo arrivati alla fine.
Questo articolo fa seguito alle prime due puntate di una miniserie nella quale Chieketè ha voluto presentarVi una gustosa collezione di proverbi serravallesi, raccolta dall’inesauribile Nene Allegri e pubblicata da Natale Magenta su Novinostra, nell’ambito della ‘Paremiologia del Novese’, titolata “Pruvèrbi d-Seravále”.
Nell’augurarVi una divertente lettura anche di questi ultimi proverbi, Chieketè vi chiede, se la cosa vi è gradita, di inviare alla nostra Redazione ( redazione@chiekete.eu ) eventuali proverbi delle nostre zone che non sono presenti in questa raccolta. Li pubblicheremo, citando la fonte, in una miniraccolta di prossima uscita.
A mòrsu chi-è c-u-n g-á de scòrpe u vá discòsu, ma chi-è c-u gh-i-à c-u ni l ása no a cá…
A marzo, chi non ha le scarpe va scalzo, ma chi le ha, non le lasci a casa.
U Signú ú-i fà e pö ú-i cumpàgna : in macaróun e na lasàgna.
Il Signore li fa e poi li accompagna: i maccheroni e le lasagne.
Scúbiu cmè e bö dl-Armanéina.
Spaiato come il bue della cascina Armanina (detto di chi non trova un amico).
Ndò a spedí e bále d-füme.
Andare a spedire delle balle di fumo ( = darsi da fare per niente).
Súta i prèvi e súta e guvèrnu, ti-n fè fáme d-estè ne d-invèrnu.
Sotto i preti e sotto il governo, non fai la fame né d’estate né d’inverno.
Avucáti, prèvi e carabinié, i téna e móundu m-pé.
Avvocati, preti e carabinieri, tengono il mondo in piedi.
Ninéin ninóla, chi-è c-u gh-i-á u s-i scróla.
Chi ha dei problemi se li risolva da solo.
Mángia bö che ti mángi du tó.
Mangia bue, che mangi del tuo (= fa come se fossi a casa tua).
Sáunti chi máungia, chi báiva e chi písa, t-in dévi crédighe mancu na stísa.
Santi che mangiano, che bevono e che pisciano, non devi credergli neanche un po’ (denari e santità, metà della metà).
(informatore: Roberto Allegri)
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