MACMILLAN, Sebastian Galileo
Foto in evidenza: Sebastian Macmillan presso Royal Automobile Club di Londra
Traduzione: Riccardo Lera
Sebastian Galileo Macmillan, architetto, accademico universitario (16 gennaio 1952, Bricket Wood, nei pressi di St Albans, Hertfordshire).
Sebastian è figlio di Vincent Lera e di Dixie, sua moglie, nonché nipote di Galileo Lera e pronipote di Cesare Laurenti. Nasce in Inghilterra nel 1952. Nel 1955 Sebastian si trasferisce con la madre a Serravalle Scrivia per poco più di un anno, mentre il padre continua a lavorare in Inghilterra, risparmiando in vista di un trasferimento definitivo in Italia di tutta la famiglia. Tuttavia, dopo un anno, la coppia decide diversamente; madre e figlio tornano pertanto in Inghilterra nel 1956. Pochi mesi dopo, la famiglia trasloca a Redbourn nell’Hertfordshire, dove nel 1958 nasce Anita Louisa Lera.
Dopo la fine della seconda guerra mondiale, in Gran Bretagna viene eletto un governo laburista che, nel 1948, introduce un programma di welfare rivolto alla popolazione. L’assistenza medica diventa gratuita, grazie ad un regime assicurativo nazionale, mentre i consigli comunali locali garantiscono la costruzione di case popolari e nuove scuole. La famiglia di Vincent è una beneficiaria diretta di questo programma. Ha la fortuna di ricevere una casa a Redbourn, mentre nello stesso paese, nel 1959, si costruisce una nuova scuola per l’istruzione primaria. Vincent ha un lavoro modesto ma stabile nell’industria automobilistica. I genitori di Sebastian provano soddisfazione quando, all’età di undici anni, Sebastian supera un esame di selezione che garantisce la Scuola di Grammatica di St Albans. Questo iter scolastico è in genere ottenuto da solo un quinto della popolazione. Ciò implica un viaggio giornaliero in autobus di circa dieci chilometri, ma porta Sebastian a un’istruzione superiore e ad alcune amicizie durature.
Nel 1963, a soli 11 anni, il ragazzo si reca da solo in Italia, in traghetto e poi in treno, per trascorrere quindici giorni con lo zio Cesare Lera e la sua famiglia. È accolto alla stazione di Milano Centrale. Grazie ai suoi parenti ha la possibilità di visitare Portofino e Venezia.
Nel 1966, la famiglia di Vincent trascorre una vacanza in Italia. Rimane alcune settimane a Serravalle, alloggiata in Via Depretis, ma raggiunge anche Vicenza, dove hanno la possibilità di apprezzare l’architettura del Palladio e la fabbrica della Campagnolo poiché Sebastian, giovane appassionato di ciclismo, è innamorato dei componenti per bicicletta di quell’azienda. L’hobby adolescenziale del ragazzo è infatti quello di pedalare su di una bici da corsa.
Nel 1970 Sebastian vince un posto dell’Università di Liverpool di Architettura, istituto con una buona reputazione. Il corso prevede due lauree, e tra queste due esperienze di studio ha l’occasione di lavorare per una compagnia di architetti britannici in Zambia. Laureatosi per la seconda volta a Liverpool nel 1976, torna nell’Hertfordshire dove per un anno lavora nello studio privato di un architetto risultando pertanto idoneo a sostenere l’esame di abilitazione professionale nel 1977.
A questo punto, intraprende ulteriori studi conseguendo un dottorato (PhD) presso il Royal College of Art di Londra, completato nel 1980. La sua tesi utilizza una tecnica innovativa, ideata dal matematico americano Thomas Saaty, detta “processo di gerarchia analitica”, volta ad indagare il valore degli architetti in fase di progettazione. Nello stesso anno Sebastian sposa Jenny Macmillan, figlia del professore universitario Robert Macmillan. Successivamente al matrimonio Sebastian adotta Macmillan come cognome.
Nel frattempo, da quando è tornato nell’Hertfordshire da Liverpool nel 1976, vive a Hemel Hempstead, prima in una piccola casa a schiera dove intraprende alcuni lavori di ristrutturazione, e poi in un vecchio edificio scolastico in disuso che trasforma in due abitazioni. Nel 1983, lui e Jenny le vendono e si trasferirono a St Albans dove nascono i loro tre figli: Christopher nel 1984, Nicolas nel 1986 e Filippa nel 1988.
Durante gli anni ’80, Macmillam collabora con altri architetti e intraprende varie piccole commissioni per proprio conto, sperando di arrivare ad uno studio intestato a suo nome. Insegna inoltre al Royal College of Art di Londra. Nel 1982, è presentato a Ian Cooper, un architetto con un dottorato di ricerca presso l’Università di Cambridge dove poi diventa ricercatore associato presso la stessa Università. I due formano una partnership che offre servizi di consulenza di ricerca su architettura, edilizia e costruzioni, sotto il nome di “Eclipse” (un anagramma ottenuto delle loro iniziali). All’inizio degli anni ’90, è difficile ottenere incarichi di architettura con la Gran Bretagna che soffre di una profonda recessione, ma Eclipse è fortunata nel vincere alcuni contratti. Questi includono la stesura di linee guida nazionali per il Regno Unito, volti promuovere l’efficienza energetica in edifici quali abitazioni, hotel e centri sportivi, nell’ambito di un importante programma governativo.
Nel 1995, Sebastian si trasferisce con la sua famiglia a Cambridge per concentrarsi in consulenze di ricerca; nel 1996 gli è offerto un posto presso il Dipartimento di Architettura dell’Università, inizialmente un giorno alla settimana. Vinti con successo alcuni finanziamenti per progetti di ricerca universitaria, Macmillan inizia a trascorrere più tempo in Università; inoltre è anche distaccato presso l’Engineering and Physical Sciences Research Council del Regno Unito per gestire il suo portafoglio di ricerca nel campo dell’edilizia.
Cura anche diversi libri, tra cui “Designing Better Buildings”, pubblicato da Spon Press/Routledge e “Interdisciplinary Design in Practice“, pubblicato da Thomas Telford, e produce vari articoli di ricerca su riviste accademiche. A seguito di uno studio sui benefici degli edifici ben progettati, la Commission for Architecture and the Built Environment gli chiede di scrivere “The Value Handbook” che enfatizza il valore aggiunto per la società di un’edilizia supportata da una buona fase di progettazione. Gestisce inoltre un consorzio di cinque gruppi di ricerca universitari che studiano la riduzione dell’emissioni di carbonio dagli edifici.
Nel 2006 è invitato a ricoprire la carica di Direttore di un programma di Master presso l’Università di Cambridge, l’Interdisciplinary Design for the Built Environment. Il corso è istituito a seguito di un’iniziativa industriale guidata dalla società di consulenza ingegneristica Arup ed ha lo scopo di affrontare le sfide di una collaborazione professionale fra soggetti, ingegneri e altri professionisti dell’edilizia, aventi percorsi formativi differenti e separati. In collaborazione con il precedente Direttore, cura pertanto un libro sulla collaborazione interdisciplinare. Il corso, insolito per essere offerto congiuntamente ai due distinti Dipartimenti di Architettura e di Ingegneria, è rivolto a giovani architetti e ingegneri a metà carriera. Nel frattempo, diventa il Presidente del Comitato per la ricerca e l’innovazione del Royal Institute of British Architects dove ha l’occasione di gestire un’eccellente rete di contatti presso altre istituzioni di ingegneria professionale; il programma del corso ed il suo superamento beneficiano per l’appunto di queste connessioni.
Il suo lavoro di consulenza attraverso Eclipse, tuttavia non è del tutto scomparso e nel 2009 partecipa, vince e conduce uno studio sullo stato dell’industria delle costruzioni ad Abu Dhabi, confrontandosi con le migliori pratiche internazionali. È commissionato dall’Abu Dhabi Council for Economic Development e trascorre alcune settimane ad Abu Dhabi, ottenendo numerose interviste con personaggi chiave, la raccolta di dati statistici ed organizzando un importante workshop. Scrive inoltre una serie di rapporti sull’industria delle costruzioni aventi l’obiettivo di un incremento della sostenibilità economica degli edifici in forza di una migliore progettazione.
Nel 2012 partecipa a un progetto triennale finanziato dall’UE, guidato dal Politecnico di Milano, per aiutare le università ucraine ad istituire master sullo sviluppo urbano sostenibile. Vi partecipano cinque università europee e cinque università ucraine; Macmillan si reca regolarmente in Ucraina.
Nel 2017 gli è conferito il titolo di Dottore Honoris Causa dall’Accademia Statale Prydniprovska di Ingegneria Civile ed Architettura, in Ucraina, quale riconoscimento degli eccezionali risultati accademici e scientifici.
Tiene conferenze a livello internazionale negli Stati Uniti, in Australia (Brisbane, 2013), a Hong Kong (2013) e partecipa ad uno workshop in Cina (2015, Chengdu).
Nel 2016-17 è nominato per nove mesi Visiting Professor presso il Dipartimento Interateneo di Scienze, Progetto e Politiche del Territorio del Politecnico di Torino con un ufficio al Castello del Valentino, e un appartamento in affitto a San Salvario. Tiene conferenze, workshop e supervisiona gli studenti laureati; coglie l’occasione per conoscere la città di Torino.
Nel 2019, è invitato a tenere un seminario interattivo di un’intera giornata per 37 docenti di tutto il politecnico su l’uso della lingua inglese come mezzo di insegnamento all’interno del politecnico. Detto seminario, voluto dal Rettore, porta a raccomandazioni dettagliate.
Nel 2017, all’età di 65 anni, si ritira dal lavoro accademico a tempo pieno, ma continua a svolgere il ruolo di docente, supervisore ed esaminatore per studenti post-laurea a Cambridge e come revisore per le proposte di ricerca.
Infine dal 2016/17 è esaminatore esterno per due corsi di laurea in Architettura, sia per l’Università di Leeds che per la Heriot-Watt University (Dubai Campus), fino al loro termine nel 2021.
Dopo diverse grandi lacune nella sua carriera ciclistica, percorre la lunghezza dei Pirenei nel 2013, da Lands End a John O’Groats nel 2015 e da Ouistreham a Nizza nel 2019. In questi giorni, mira a percorrere almeno 100 km alla settimana, con l’obiettivo principale di fermarsi in un bar per un caffè e una fetta di torta!
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