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Lera, Vincent

Vincent Lera, decoratore, pittore (Fulham, UK, 25 marzo 1909 – St Albans, UK, 2 giugno 1983)

Vincent Lera nasce a Fulham, un sobborgo di Londra, il 25 marzo 1909. Suo padre Galileo Lera (1878 – 1937) è un ingegnere meccanico italiano arrivato in Inghilterra intorno al 1902 come ufficiale a bordo di una nave. La storia di famiglia narra che Galileo litiga con il capitano della nave ed è accusato di ammutinamento. “Salta” dalla nave e si stabilisce in Inghilterra, sposandosi nel 1908 con Winifred Doyle (1888–1942?) un’irlandese, sotto il nome di Galileo Laurenti, dal cognome di Cesare Laurenti, progettista di sommergibili per la Marina Militare Italiana, fratello di sua madre, Virginia Laurenti, sepolta a Serravalle Scrivia nel 1944.

Galileo diviene un autista, occupandosi non solo della guida di un’auto per il proprietario, ma anche della sua manutenzione e riparazione. Dopo un periodo trascorso a Fulham, Galileo trova un altro lavoro, sempre come autista nella tenuta Rousdon (www.rousdonestate.com) nel Devon, di proprietà di Sir Wilfred Peek.

Il fratello di Vincent, Wilfrid Lera (in seguito noto come John ed anche Jack) nasce proprio nel Devon, nel 1910, dal nome forse sia della moglie di Galileo, Winifred, che del suo datore di lavoro Wilfred. Tra il gennaio 1917 e il gennaio 1919, Galileo è impiegato presso il Birmingham Central Technical College come istruttore di officina a tempo pieno nelle riparazioni di motori aeronautici, come documentato da un certificato rilasciato dal College nel 1932. Quando Vincent ha dieci anni, nel 1919, suo padre lascia Winifred e torna in Italia per fondare con il fratello, Giulio Lera, la “Ceramica Valle Scrivia” nota come Olubria, un’azienda che produce piatti e vasi decorativi a Serravalle Scrivia.

Vincent a sinistra e Wilfrid sulla Scrivia, con le ragazze della Ceramica, fra cui Maria Miotto (in alto al centro) e Tina Berthoud

Giulio progetta un forno a carbone vicino al letto del fiume e un certo numero di giovani uomini e donne del paese (Tina Berthoud e Maria Miotto) imparano a fabbricare e decorare le porcellane, molte delle quali esportate negli Stati Uniti. Vincent è un artista di talento per cui lui e suo fratello si trasferiscono in Italia, adolescenti, per lavorare in ceramica, come decoratori.

Anfore “Olubria” in onore del Podestà, 1926. Sala giunta del Comune di Serravalle Scrivia
Scritte sotto il piedistallo delle anfore

Ad esempio, nel 1926 Vincent decora due vasi dedicati al Podestà, Giovanni Davico, che ora si trovano nella Sala Giunta del Comune di Serravalle. Vincent è altresì un valente pittore; una sua Ultima Cena (“Cenacolo”) si trova nella sacrestia della Chiesa Parrocchiale di San Pietro a Novi Ligure.

Ultima Cena, Parrocchia di San Pietro, Novi Ligure

Pur essendo inglese, svolge il servizio militare in Italia. Secondo le memorie familiari, la moglie del suo comandante, notando il suo talento, fa sì che parte del suo servizio militare si svolga in una scuola d’arte a Roma. Sfortunatamente, Olubria dipende dalle vendite negli Stati Uniti e l’attività crolla sotto i colpi della grande depressione americana. L’accusa di diserzione della Marina rivolta a Galileo è ripresa dal regime fascista impedendogli di lavorare. Vincent in possesso del passaporto britannico e temendo il fascismo, all’inizio degli anni ’30 (1932?) torna di nascosto in Inghilterra su una nave carboniera, salpando da Genova. Ha dunque trascorso otto o nove anni, dai 15 ai 23 anni, a Serravalle, in un periodo molto importante della sua vita, mantenendo bei ricordi dello zio Giulio. Suo padre Galileo, nel frattempo, si risposa in Italia ed ha altri cinque figli tra cui Cesare Lera e Aurora Lera.

Poco prima del suo 24° compleanno, il 10 marzo 1933 Vincent è reclutato nel Surrey Cavalry Regiment of the British Army, registrato nei documenti come artista. Successivamente si stabilisce a Londra vivendo prima a Westminster e poi a Bloomsbury, lavorando come cartellonista. Verso la fine degli anni ’30 ha una breve carriera sul palcoscenico, come attore! Nel 1937 recita in The Laughing Cavalier di Reginald Arkell all’Adelphi Theatre, per 38 rappresentazioni, dal 19 ottobre 1937 al 20 novembre 1937. Nel 1942 interpreta Andreas Braun in una produzione di Lilac Time allo Stoll Theatre di Londra con 80 rappresentazioni, dal 13 ottobre 1942 al 12 dicembre 1942. Suo fratello Wilfrid, che adotta il nome d’arte John, interpreta Moritz von Schwind nella stessa produzione. Nel 1943 Vincent è Monsieur Beaucaire, esibendosi al Leeds Theatre Royal.
Durante la seconda guerra mondiale, svolge attività di Vigile del Fuoco a Londra, ma le sue esperienze belliche lo lasciano traumatizzato. Dopo la guerra si trasferisce fuori città, in campagna, a Bricket Wood, a circa 25 km a nord-est di Londra, accettando un lavoro come cuoco in un country club. Nel 1948 sposa Maisie Lee (nata nel 1928) soprannominata Dixie, con la quale trascorre la luna di miele in Italia, inclusa una visita a Roma. Trova lavoro in una fabbrica di rottami metallici, John Dales a Londra Colney, smantellando vecchi motori aeronautici di guerra. Il loro figlio, Sebastian Galileo Lera, nasce nel 1952.

Vincent, a destra, con Dixie e lo zio Giulio Lera a Roma nel 1949

Vincent e Dixie progettano di lasciare l’Inghilterra e di vivere in Italia a metà degli anni ’50. Dixie si trasferisce a Serravalle Scrivia a metà del 1955 con Sebastian, di tre anni. Lei rimane lì per poco più di un anno, mentre Vincent resta in Inghilterra lavorando e risparmiando. Ma l’idea è abbandonata e sua moglie con il figlio tornano in Inghilterra nel 1956. Più tardi, nello stesso anno, si trasferiscono a Redbourn nell’Hertfordshire. Lui e Dixie hanno successivamente un secondo figlio, una bambina, Anita Louisa Lera, nata nel 1958. Vincent lavora come facchino alla Rodex (poi Aquascutum) a St Albans, e poi per dodici anni alla Vauxhall Motors a Dunstable, dal 1959 fino al suo pensionamento nel 1971. A casa, disegna  a matita e dipinge ad olio come hobby; è anche interessato alla politica di sinistra.

Nel 1966 la famiglia va in vacanza a Serravalle e soggiorna anche a Vicenza. Lui e Dixie si separano nel 1975. Vincent fa un’ultima visita a Serravalle nel 1977, trascorrendo un paio di settimane con suo fratello Cesare. In pensione diventa una figura familiare a Redbourn, pedalando da casa sua ai negozi del villaggio sulla sua bicicletta Roadster Hercules e indossando il suo caratteristico berretto blu in memoria dei suoi anni come artista. Muore di leucemia al St Albans General Hospital il 2 giugno 1983, ed è sepolto nel cimitero della parrocchia di St Mary’s, a Redbourn.

Vincent a Redbourn con Sebastian e Louisa