ARAGONE Angelo Aurelio
Veterinario (Serravalle Scrivia, 17 maggio 1925 – 11 dicembre 1985)
Angelo nasce a Serravalle Scrivia da Francesco (CICHINO) Aragone ed Irma Pavesio. Cichino Aragone sarà figura carismatica e priore per lunghissima pezza della (anche mia) diletta confraternita dei “Bianchi”.
Completati gli studi superiori si laurea presso l’ateneo di Milano nel 1950 ed inizia a praticare la professione nel suo paese, Serravalle.
Sposato con Maddalena (Magda per tutti) Manfredi, frequenta con lei Angelo Orlando e Luciana Dezani di cui diventano buoni amici.
Appassionato di pesca alla trota la pratica in compagnia di Angelo Orlando – mio padre -sia sui corsi d’acqua Appennici che nella amata Val d’Aosta.
L’amore per gli animali e la curiosità anatomica ne fanno un apprezzato tassidermista; dei suoi splendidi lavori approfittano cacciatori locali e musei naturalistici, compreso due importanti istituzioni milanesi: lo Zoo e il Museo Civico di Storia Naturale con il quale collabrò per diversi anni.
Diventa noto in tutto il circondario per la sua capacità, al limite della magia, di calmare un animale sofferente anche reduce da un incidente di caccia e guidarlo ad accettare qualsiasi genere di manipolazione e cura. Le sua capacità di placare un animale sofferente ricordavano a buon diritto le qualità di un S. Francesco moderno.
Uomo spiritoso e dalla battuta micidiale motteggia i serravallesi all’incrocio con Via Berthoud dalla sommità di Vico Gavazzana, dove ha studio al numero 6.
Personaggio umanissimo, fu fra i primi ad occuparsi per conto del WWF delle popolazioni degli animali Africani, e condusse diversi censimenti sia di elefanti che di ippopotami, coadiuvato dal fraterno amico fiorentino dr. Funaioli.
Suo fratello, Carlo (“Trofia”) Aragone, laureato in geologia, fu un nostro amato insegnante di matematica e scienze alle scuole medie.
I fratelli, con Cichino, partecipano regolarmente alle attività ed alle uscite della confraternita dei “Bianchi”.
Il Dutù ci abbandona davvero troppo presto l’11 dicembre 1985, mentre Magda sempre lucidissima e cortese, gli sopravvive sino all’8 aprile 2017.
Del suo “magico” cortile non resta più nulla: attualmente è un spazio adibito a pertinenza/parcheggio di qualche modesto alloggio che nulla conserva del fascino di allora…
In ta kurte da u Dutù
(al secolo Angelo Aragone)
Quande k’eu pcinein, ma aunke dopu, ugh’ea in postu indounde a n’dovu bain vrentea
tre staunscie base e na kurte inku in purtoun saimpre serò…
L’ea u studiu indounde ku ricevaiva u Dutù, veterinoriu ke pü brovi un ghe n’ea!
U Sergiu ‘e Bresantein, prima ke mi, u gh’é statu tauntu ke pö u s’è laureò.
L’ea n’amigu id me pupà, e l’ea na saguma davài:
un lasova insöini sainsa ine stranume o na batüa.
Se t’ig dumandovi: Dutù kmè ka va?
Rigaindu ut diva: ” A bagàse…e a düa! “
Ma kuànde ig purtova in gatu sbardlò suta na makina
alua a gminsova a so magia
tucaundu a povra bestia inku i na maun
sübtu as metiva kueta, otru ke arlìa!
E sl’ea in kaun grosu kme n’kumò l’ea tutu uguole
quatru parole kolme in t’in uegia e us fova giò sut sua e visitò:
kuorke menutu e quel’omu speciole
ug dova na meizéina e e kaun l’ea sistemò!