Il monumento a Mario Roberto Berthoud
Il 25 aprile 1975, l’Amministrazione Comunale, con Umberto Piccabellotti Sindaco, inaugurò un monumento a Mario Roberto Berthoud, il partigiano serravallese che il 28 dicembre del 1944, cadde nelle mani dei fascisti delle Brigate Nere. Consegnato da queste alle SS di Siegfred Engel e condotto a Genova, fu a lungo torturato nella “Casa dello Studente” e poi gettato in una cella del carcere di Marassi, dove morì il 29 gennaio 1945, senza alcuna assistenza medica. La stele che lo ricorda è sita nel Parco di Villa Caffarena, oggi Parco Ragazzi della Benedicta.
In quell’occasione venne stampato un libretto. La copertina riporta un ritratto di Berthoud eseguito da Emilio De Brevi. Il retro della copertina riporta una poesia di Tina Lera Bugané, dedicata a Berthoud, che compare sul retro della stele, opera del pittore e scultore ligure Nicola Neonato, artista ed ex partigiano assai impegnato a produrre opere tendenti a documentare gli orrori nazifascisti. E’ suo, ad esempio, l’affresco della cappella votiva sita nel campo di concentramento di Dachau.
Il programma di quella giornata è riportato di seguito. L’Orazione ufficiale venne pronunciata da Antonio Giolitti, politico (Roma 1915 – ivi 2010), antifascista e partigiano, che svolse un ruolo centrale nella storia italiana del dopoguerra nella sua triplice figura di dirigente politico, di governante e di intellettuale della sinistra.
Nella fotografia che qui pubblichiamo Giolitti compare fra il Sindaco del tempo Umberto Piccabellotti e Michelangelo Grosso che diverrà Sindaco di qui a breve.
Il libretto ricorda, nelle due pagine seguenti, la biografia di Berthoud.
L’ultima pagina redatta dal Comitato Onoranze istituito dall’Amministrazione Comunale riporta i nomi dei partigiani uccisi alla Benedicta il 7 aprile o caduti durante la Resistenza
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