A Giovanni Bolchi, Generale di Corpo d’Armata degli Alpini
di Gianni Bobbio, 13 agosto 2000
Amico da sempre,
buono, onesto, leale.
fatti e ricordi di giovantù
uniti da sincera amicizia.
In silenzio
un giorno sei partito.
Fugaci ritorni, brevi soggorni,
abbracci, saluti.
In silenzio,
con caparbia volontà,
hai preso la tua strada
che ti ha portato,
con impegno, sacrificio e dedizione,
ai più alti vertici
della carriera militare.
Sempre fedele ai tuoi ideali:
Dio, la Patria,
il dovere, la famiglia
il Prossimo.
In silenzio,
sei tornato per riposare.
Scrisse il fratello:
“La Grande Quercia
non è stata abbattuta
nel pensiero e nello spirito,
ma piegata, nel corpo,
da un crudele male incurabile”:
In silenzio
hai lottato e sofferto.
In silenzio,
te ne sei andato.
hai portato la tua
“Penna Bianca”
oltre cime innevate,
nei cieli infiniti,
nella pace dei giusti.
Ti piango, con i tuoi cari.
In silenzio,
una parte del mio cuore ti accompagna.
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