Signor Giorgetti, perchè Bufa e Scrola?
In questo, purtroppo sbiadito, ritaglio di giornale si parla della Bufa e Scrola. La data riportata è il 3 agosto 1967. È il più vecchio articolo di giornale che ne parli.
Una domenica pomeriggio, forse i “banditi” del Corpo Bandistico Pippo Bagnasco avevano appena finito di festeggiare Santa Cecilia in quell’univesità del gusto e della chiacchiera che era il bar ristorante Eur e, con gli occhi ancor pieni di bollito e barbera, questi venivano richiamati all’ordine del Capo assoluto della Bufa e Scrola, l’inarrivabile showman Giorgetti, per un flashmob on the road. Alcuni colpi sulla grancassa e ‘Rosamunda’ parti. Seguirono altri brani dove gli occhi ti correvano dalla tromba di Casonato per finire al Topo Gigio e dalle gambe di Dolores al cariolino di Vincenzo Ciainsu Migliazza. Era allegria allo stato puro per tutti, musicanti e spettatori. Al termine mi avvicinai al Capobanda e gli domandai: ” Signor Giorgetti, perchè Bufa e Scrola”. Lui sorrise “Vedi, qua non si riesce sempre a provare. Lo facciamo sulla corriera, mentre andiamo a suonare. E allora prendi gli strumenti da belli e seduti mentre si va. Soffi mentre quella scrolla. Bufa e scrola!”E mimando di soffiare in uno strumento si dondolò a destra e a sinistra alternando l’appoggio sui piedi. Che dire? Solo il genio può arrivare a quelle altezze.