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ORCHIDEE

Quando sentiamo la parola orchidea la mente subito evoca l’immagine di lussureggianti foreste pluviali dove, all’ombra di una vegetazione di eccezionale varietà, crescono e proliferano queste piante di opulenta bellezza. Ma sareste stupiti di sapere che l’habitat di queste straordinarie piante non è soltanto quello dei tropici, come siamo tutti portati ad immaginare, ma anche quello più vicino a noi, perfino a Serravalle, a portata di mano e di passeggiata, nei nostri boschi e sui nostri sentieri.

Certo le orchidee spontanee di casa nostra sono meno appariscenti delle loro sorelle esotiche, ma non  per questo meno affascinanti e meno ricche di forme e di colori.

Non raccoglietele!

Alcune specie sembrano a prima vista insignificanti, perché le loro corolle sono minute ma, osservandole bene, possiamo mettere a fuoco particolari sorprendenti: le regolari spire (da qui il nome) dei fiori della Spiranthes Spiralis o la magnifica Orchis Ustulata, che sembra bruciacchiata (ustulata) all’apice dell’infiorescenza. Altre sono più appariscenti ed entrano a pieno titolo nell’Olimpo dei fiori della nostra regione.

Nelle mie frequenti passeggiate qui intorno, che durano ormai da più di mezzo secolo, mi sono imbattuta e sono riuscita a identificarne ben 29 specie diverse. Dal Limodorum abortivum che arriva ad un’altezza di 70, 80 centimetri, alla minuscola autunnale Spirantis spiralis, o alla piccola Orchis Ustulata, delle quali abbiamo già detto, che misurano pochi centimetri e sono dotate di perfetti fiori piccolissimi.

Limodorum abortivum

È anche sorprendente la quantità di alcune specie nei luoghi di diffusione: sto pensando alla precoce Ophrys sphegodes o all’ Orchis sambucina che tinge di porpora i prati di maggio.

Ma ci sono anche quelle rare: altre orchidee di cui ho individuato solo pochissimi esemplari nel corso degli anni, come la Himantoglossum Hircinum (Barbone caprino) che viene data come quasi estinta.

Fotografando un esemplare di Himantoglossum hircinum

L’abbandono dei boschi ha spesso creato ostacoli alla diffusione di queste piante. L’invasione di piante alloctone come la robinia o l’ailanto, unita alla crescita esponenziale di rovi e sambuchi ha snaturato completamente l’habitat originario delle nostre orchidee, che in passato era ricco di esemplari e che ora invece cominciano a scarseggiare, quasi fossero stati soppiantati.

Avevo pensato di creare un percorso passeggiata, con relativa mappa, alla scoperta di queste meraviglie che da marzo ad ottobre ci regalano stupefacenti fioriture, ma temo per la sopravvivenza delle nostre orchidee.

Sono stata testimone della sparizione di troppe specie, sotto i colpi della raccolta selvaggia. Penso a Narcisi e Garofanini,  che fino agli anni Settanta popolavano i nostri prati e che ora sono praticamente spariti. Non voglio rischiare di mettere a repentaglio la sopravvivenza di questi tesori. Così mi sono limitata a fotografarli per poterli condividere senza rischi; e spero che questo serva a far sì che sempre più persone imparino a conoscerle e a rispettarle.

Dorothea Rodocanachi

Le orchidee di Serravalle (galleria di immagini)