VIDUCCI, Luciano
Luciano Viducci (di Andrea Viducci e Giovanna Murnik / Trieste, 13 dicembre 1918 / Mar Mediterraneo 24 marzo 1943)
Tornitore, Marinaio, caduto 2° Guerra mondiale, disperso.
Luciano Viducci, di Andrea Viducci (Vidûc), ferroviere e Giovanna Murnik, nato il 13 dicembre 1918, a Trieste, residente a Serravalle Scrivia dal 1940, quando vi giunse da La Spezia con la famiglia. Di umili condizioni, trovò occupazione come tornitore. Chiamato alle armi, durante la 2° Guerra Mondiale vestì la divisa da marinaio. Con il grado di Sottocapo Cannoniere Armaiolo, fu imbarcato sul cacciatorpediniere “Ascari”, vascello della classe “Soldati”, impiegato in operazioni navali di ricognizione ed attacco, di scorta e di trasporto truppe. L’“Ascari” (nella foCto a lato, tratta da wikipedia, affiancato dal “Lanciere” in porto dopo lo scontro di Capo Teulada) fu tra le navi della Marina militare italiana incaricate della scorta al convoglio – composto dalla motonave “Victoria” e da tre transatlantici, il “Marco Polo”, l’”Esperia” ed il “Conte rosso” – partito da Napoli e diretto a Tripoli, carico di soldati e coloni diretti a Tripoli, in Libia. Il naviglio italiano, all’altezza di Siracusa, subì un’attacco notturno da parte di sommergibili inglesi che andarono a bersaglio sul “Conte Rosso”, affondandolo e provocando la morte di 1297 persone.
Il 22 marzo 1942, l’“Ascari” prese parte alle fortunate operazioni navali della “Seconda Battaglia della Sirte”. Supermarina organizzò una squadra per intercettare ed affondare l’ennesimo convoglio di piroscafi inglesi con scorta, partito da Alessandria d’Egitto e diretto alla base britannica dell’isola di Malta, con ingenti rifornimenti. L’attacco navale condotto con coraggio dalle navi italiane causò al nemico limitati danni diretti, ma riuscì comunque a rallentare la marcia del convoglio nemico, creando i presupposti per la successiva e decisiva azione dell’aviazione tedesca. Di 25.000 tonnellate di materiali e rifornimenti attese a Malta solo 5.000 giunsero alla meta. Nel 1943 l’”Ascari” venne impiegato nella movimentazione dei rifornimenti di truppe e munizioni dirette in Tunisia. Il tragico destino dell’“Ascari” si compì il 24 marzo 1943. Il cacciatorpediniere partecipò ad un convoglio navale organizzato per il trasporto di truppe tedesche dall’Italia alla Tunisia. Oltre all'”Ascari” la formazione includeva il caccia “Malocello”, nave “Camicianera” e nave “Pancaldo”. Durante la navigazione il “Malocello” impattò in una mina inglese rimanendo gravemente danneggiato. All’s.o.s. rispose l'”Ascari”, al comando del Capitano di Fregata Mario Gerini, che ordinò al resto del convoglio di proseguire la missione dirigendo la propria nave in aiuto del vascello colpito e nelfrattempo colato a picco. Nel corso delle operazioni di soccorso anche l'”Ascari” urtò alcuni ordigni galleggianti nemici di cui era disseminata la zona, affondando 28 miglia a nord di Capo Bon. La perdita delle due navi causò complessivamente 944 morti. Dei 533 uomini imbarcati sull'”Ascari” a perdere la vita, tra morti e dispersi, furono 474, di questi, 280 erano militari tedeschi. Tra i marinai italiani che non fecero più ritorno e che riposano nelle profondità del Mediterraneo, anche Luciano Viducci. Inizialmente ritenuto prigioniero del nemico, venne infine dichiarato disperso.
Immagine in evidenza tratta dal sito www.associazionevenus.it.
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