Politica Amministrativa. Amministrazione Raffaele Palamone, 1984 – 1988
Raffaele Palamone, cancelliere della Pretura di Serravalle Scrivia, socialista, diventa Sindaco di Serravalle nel febbraio del 1984, al termine di una lunga crisi politica. Infatti, nell’autunno precedente, si arriva al commissariamento del Comune con l’arrivo di Giovanni Zito di nomina prefettizia, dopo che il sindaco Riccardo Austa, alla guida di una giunta minoritaria del Partito Comunista Italiano (PCI), in carica a seguito delle dimissioni di Lorenzo Demicheli nel gennaio del 1982, constata la necessità di indire nuove elezioni.
Per il PCI il risultato della tornata elettorale del 15 gennaio 1984 è una sonora sconfitta. Perde infatti un consigliere passando da otto a sette. La Democrazia Cristiana (DC) conferma i suoi sette consiglieri, tre li ottiene il Partito Socialista italiano (PSI), uno i socialdemocratici del Partito Socialista Democratico Italiano (PSDI) e due una lista di socialisti indipendenti.
A conferma delle difficoltà precedenti la scelta della giunta è comunque complicata. Al PSI vanno la carica di Sindaco ed un assessorato (Emanuele Parodi), tre assessorati alla DC (Giorgio Gennaro, Ezio Allegri ed Ennio Morgavi) e uno al giovane candidato del PSDI, Marco Oliviero.
Uno dei problemi più complessi che Palamone deve affrontare durante il suo mandato è quello relativo all’Ecolibarna, ditta subentrata alla Oli Gastaldi. Alcuni articoli di giornale di allora lo documentano.
Un altro problema che Palamone affronta è quello relativo alla viabilità e al traffico.
Via Berthoud è in condizioni pessime. Si deve intervenire per abbassarla e per mettere mano a tutti i sottoservizi. Chiudere il paese è una scelta difficile e che comporta difficoltà al traffico veicolare con la ricerca di soluzioni alternative. Ma l’Amministrazione affronta la questione con determinazione.
Il paese è un cantiere. I lavori si rivelano più difficili del previsto.
A dicembre i lavori vengono interrotti. Da piazza Carducci a Porra Genova via Berhoud è terminata. Rimane il pezzo fino a via Divano. Si riprende a marzo, dopo l’inverno.
I lavori si prolungano nel tempo. I commercianti protestano.
Finita la strada si iniziano i marciapiedi. Da Porta Genova a Piazza Matteotti.
Terminati i lavori, Palamone chiude la strada ai tir.
Rimane solo la sistemazione dei tombini e l’asfaltatura.
Nel 1986 Raffaele Palamone si trova a dover affrontare una grossa crisi scoppiata all’interno del gruppo di maggioranza che lo sostiene. I due socialisti indipendenti Dazzi e Cappone passano al PSDI. Il partito socialista non vede di buon occhio questo allargamento della maggioranza e il PSDI, per ripicca, vota contro la previsione di bilancio. Per evitare nuove elezioni si va ad un rimpasto, con l’ingresso in giunta del partito comunista a fianco di DC e PSI.
Alla fine del 1986 pubblica un’intervista al Sindaco.
Il mandato di Palamone termina nel febbraio del 1988, quando è lui stesso a firmare le sue dimissioni per i nuovi contrasti nati fra la DC e il PCI relativi ad una variante urbanistica.
Palamone, decaduto dal ruolo di sindaco, si presenta come candidato alle successive amministrative del maggio 1989, come capolista del PSI. È rieletto ma va all’opposizione.
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