GRECO, Silvio
Matematico, Professore Universitario (Serravalle Scrivia, 12 Aprile 1941)
È notte, ma non ho sonno. La pipa serrata fra i denti, i gomiti inchiodati sulla scrivania, sto cercando qualcosa d’interessante riguardante Serravalle. Come ormai faccio da quasi anno. Le schermate si susseguono facendo capolino fra gli sbuffi di fumo che mi rotolano, lentamente, fuori dalle labbra. Improvvisamente Google mi inquadra un profilo biografico scritto da Giuseppe Paxia, Professore di Geometria presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università di Catania. Leggo: Silvio Greco, nato a Serravalle Scrivia il 12 Aprile 1941. Sono sorpreso. Un grande matematico sarebbe nato qui. Non posso non pensare quanto avrebbe entusiasmato mio padre una simile scoperta! Torno a letto, ma non riesco a prendere sonno.
Scrive Paxia:
Nel 1970 è Professore Straordinario di Algebra presso l’Università di Genova e dal 1973 sarà Professore Ordinario di Geometria presso il Politecnico di Torino.
Una grande e non comune dote di Silvio Greco è la capacità di avviare alla ricerca con semplicità, concretezza, generosità e successo le attività dei giovani: non sono pochi coloro i quali gli devono la propria formazione scientifica segnata da una inconfondibile impronta.
Più di 20 matematici fra le Università di Genova, Catania, Bologna, Milano, Napoli, Siena e il Politecnico di Torino, hanno trovato in Silvio Greco un impareggiabile maestro. Molti fra questi sono divenuti “cattedratici” ed alcuni hanno raggiunto una indiscussa e prestigiosa notorietà internazionale. Tutti i suoi allievi, alcuni dei quali coetanei, sono concordi nel ritenere determinante la guida di Silvio per gli sviluppi della propria carriera scientifica.
La carriera di Silvio Greco si estrinseca anche al di fuori delle mura del dipartimento della propria università: è socio corrispondente di varie Accademie; è stato Direttore del Dipartimento di Matematica del Politecnico di Torino; membro di importanti commissioni di Facoltà e, dal 2009, è Professore Emerito del Politecnico di Torino.
La Sua attività di ricerca è varia: si è interessato e si occupa di Algebra Commutativa e di Geometria Algebrica, curando aspetti sempre nuovi e originali e ottenendo risultati significativi di altissimo livello, tutti di grande stimolo per le ricerche di altri matematici.
È stato responsabile italiano di progetti con la Spagna (Accion integrada), con la Germania (Progetto Vigoni) e responsabile scientifico di un progetto interuniversitario del CNR su “Algebro-geometric methods in the theory of Integrable Systems”.
Ha svolto una intensa attività di ricerca all’estero presso varie università straniere, sia come borsista (Brandeis – USA), che come professore visitatore: Tolosa (Francia), Panjab (India), Poona (India), Nagoya (Giappone), Queen’s (Canada), Purdue (USA), Institut Mittag-Leffler (Svezia), Boston (USA), Paderborn (Germania), Salamanca (Spagna), Valladolid (Spagna), Barcellona (Spagna)).
Silvio Greco è tutt’ora apprezzato e ben voluto da tutti i suoi allievi, ed anche da tutti i colleghi e amici che hanno avuto la fortuna di incontrarlo, per le sue innate e straordinarie doti di Intelligenza, Umanità, Sensibilità e Signorilità.
L’indomani provo a cercare su internet una sua mail. La trovo. Sono quasi convinto che sia nato qui a Serravalle da genitori sfollati da Genova a causa dei bombardamenti degli Alleati. Ma sbaglio. Non sarà così.
La sua risposta e le telefonate ad essa successiva narrano un’altra storia. Una bellissima storia d’amore. Anzi due…
Maria Benasso nasce a Serravalle il 21 marzo 1918, in vico Vaccari 4 (vedi documento 1). Figlia di Vincenzo (vedi documento 2), Maestro del Lavoro ed impiegato presso la Gambarotta, e di Angiolina Gatti, nata a Villalvernia, Maria, poco più che ventenne, scrive nel 1939, come madrina di guerra, ad un militare impegnato dal governo del ventennio fascista nelle guerra in Africa.
Molte ragazze italiane lo fanno. È un modo per sostenere il morale degli uomini impegnati in battaglia. La scelta del ricevente è del tutto casuale e le lettere di Maria Benasso raggiungono un tenente di aviazione: Filippo Greco. Fra i due nasce un nutrito carteggio epistolare che piano piano darà coraggio al giovane pilota. Questi, calabrese d’origine, nato a Catanzaro, si presenta un bel giorno a Serravalle. Pochi mesi dopo, il 7 luglio 1940, i due si sposano.
Si trasferiscono prima a Parma, dove Filippo ha il proprio domicilio, poi a Torino, ma la gravidanza e la guerra impongono alla futura mamma il ritorno a Serravalle. I documenti, i ricordi del Professore (“Nacqui in una casa con una grande terrazza“) e alcune sue vecchie fotografie ci permettono di individuare la sua casa natale: è l’appartamento a pian terreno di villa Balbi, posta all’inizio di via Berthoud al numero civico 1.
L’elemento decisivo che individua detta villa come la casa natale di Greco è il confronto fra due fotografie.
Fra i tanti elementi di conferma riscontrati, come si può notare, la ringhiera è ancora la stessa.
Il bambino viene battezzato il mese dopo col nome di Silvio, Ignazio, Vincenzo, per permettere al padre di raggiungere la moglie e i suoceri (vedi documento n. 4). Il padre di Silvio, al di là di questo momento felice, è ovviamente impegnato nella Seconda Guerra Mondiale. Raggiungerà in aviazione il grado di generale. Serravalle pare al momento un posto relativamente sicuro e il futuro matematico rimane con la madre e gli affezionatissimi nonni.
Tuttavia nel 1943, dopo l’8 settembre, l’abitazione è requisita dai nazisti. Un posto strategicamente importante per mantenere il controllo dei vicini magazzini della SEPO e della galleria verso Gavi, utilizzata, al riparo dei bombardamenti alleati, proprio come magazzino. È probabile che il nonno del Professore, Vincenzo Benasso, avvertendo la situazione di pericolo, abbia trasferito tutti a Stazzano, nella cascina Palazzo, posta lungo la strada per Vargo e familiarmente denominata “il Rudere“.
“I miei ricordi non sono nitidissimi” mi racconta Greco “tuttavia ho in testa l’immagine di una fuga improvvisa!” Le bombe fanno paura a tutti. Molti serravallesi operano scelte simili, cercando di allontanarsi il più possibile dalle linee ferroviarie (la famiglia di mia mamma fa altrettanto, nda).
A guerra finita la madre ed il bambino sono accolti a casa dei nonni, sita in via Garibaldi 1, nei pressi della distilleria Gambarotta.
“Successivamente abitai dietro alla stazione, in una villa con torretta dove giocavo spesso). I documenti individuano perfettamente la casa in cui egli alloggia in quel periodo a Serravalle: villa Luciani, attuale sede del Centro Diurno dell’Anffas. Si noti come la numerazione di via Garibaldi al tempo era costituita solo dai numeri dispari (vedi documento n. 3 relativo al certificato di morte della nonna), successivamente sostituiti da quelli pari. Spedisco, per la necessaria conferma, via mail, la foto della villa al Professore.
“Sì, è quella. Con assoluta certezza. Peccato… non ci sono più i quattro grandi pini davanti!”
Il Professore mi scrive qualcosa riguardo a quegli anni:
“Ricordo un interminabile faticosissimo viaggio in treno con Mamma e Nonno, per raggiungere Papà a Roma. Marisa (mia sorella) non c’era ancora. A Roma vivevamo in una camera ammobiliata, e io dormivo in un lettino da bambino piccolo. Andai all’asilo per qualche tempo, poi fui a lungo ammalato (malattie infantili, ma non posso dimenticare gli orecchioni!), e appena possibile fui riportato dai Nonni. Rammento poi di essere rientrato a Roma nella stessa casa, c’era Marisa e le stanze a nostra disposizione erano diventate due. Ricordo benissimo il ritorno in treno a Serravalle, tutti e quattro la notte di Natale e Gesù Bambino che arrivò nel treno!! “
Silvio, rimane poi solo con i nonni e frequenta, nell’anno scolastico 1947/48, la seconda elementare, con la Maestra Ballestrero, accedendovi direttamente, saltando la prima. Alcuni compagni di classe il Professore li ricorda: il futuro Dottor Franco Coppi, figlio di Livio e nipote di Fausto e il Dottor Mirco Allegri. Il nostro noto concittadino cardiologo resta sbalordito alla mia notizia. Ma se lo ricorda benissimo.
“Mai saputo niente di questa storia! Ma lo rammento benissimo. Aveva un viso rotondo, era intelligentissimo, un po’ chiuso. Ma capisco… solo, senza mamma e papà!”
Mi getto in paese alla ricerca di qualche fotografia di classe. Me ne arrivano quattro da Aldo Traverso, tramite Mirco Allegri. Niente da fare. Purtroppo manca proprio quella della seconda. Terminato l’anno scolastico, Silvio Greco lascia Serravalle raggiungendo definitivamente i genitori a Roma.
“Tornai a Roma solo dopo la seconda, finalmente in un appartamento tutto per noi. Non ho mai amato Roma. Ero un bambino di campagna che amava gli animali e che nell’ampio cortile di Villa Luciani, giocava con una capretta. Ma soprattutto amavo giocare nella cascina che il Nonno possedeva a Stazzano. La chiamavamo il ‘Rudere’: un vero paradiso. A Serravalle ho anche fatto la prima Comunione e poi la Cresima. Una sorella di mamma, sposata Borasi, quello che gestiva il bar della Camionale, aveva un figlio, Sergio, con il quale giocavo spesso.“
A Roma completa il corso di studi fino al diploma di liceo classico. Appena può torna a Serravalle a trovare i nonni che, purtroppo, nel 1959 vengono a mancare. La prima ad andarsene è la nonna, in aprile, a Serravalle (Vedi documento n. 4). A dicembre viene a mancare anche il nonno, a Pavia, in ospedale, assistito dal fratello della madre.
“Erano una coppia affiatatissima” ricorda il Professore al telefono con commozione. Quel doppio lutto rappresenta per lui un motivo in più per operare scelte lontane da Roma. Bravissimo a scuola, vince il Concorso Nazionale per la Classe di Scienze della Scuola Normale iscrivendosi al corso di Laurea in Scienze Matematiche dell’Università di Pisa.
“All’Università in verità studiavo solo ciò che mi piaceva. Ero un po’ testardo”. Effettivamente le sue parole sono confermate da un articolo comparso nel 2011, su “La Stampa”, riportante un’intervista concessa in occasione di un convegno per i suoi settant’anni. “Di fatto ero così anche al liceo. All’esame di maturità riuscii a prendere tutti i voti dal 6 al 9!”. La schiettezza e l’autoironia, splendide qualità in una persona, non difettano certamente al Professor Greco!
Comunque sia, nonostante qualche conflitto con i docenti, Silvio Greco si laurea con 110 e lode. Poco dopo a Pisa conosce il suo Maestro, diventandone il primo allievo: è Paolo Salmon, fiorentino, studioso di algebra commutativa. (Salmon era appena tornato dalla Francia dopo un lungo periodo di studio)
Greco inizia fa sua carriera universitaria a Pisa. “Appena laureato mi toccò subito (con posizione precaria) fare attività didattica in Analisi, materia che non era la mia e nella quale avevo preso solo voti scarsi. La cosa durò due anni. In contemporanea lavoravo con Salmon su cose molto più divertenti“. Quindi segue il Maestro a Genova nel 1965. Il rapporto fra i due è ben descritto dal Professor Greco nell’articolo posto negli approfondimenti, in fondo a questa pagina. Il resto del suo curriculum lo si può leggere nel precedente “intervento” di Paxia. Negli anni trascorsi nella Superba, Silvio si innamora di una propria allieva. Anche in questo caso la situazione trova una via di sbocco grazie ad una lettera.
“Dev’essere qualcosa di genetico” commenta divertito il Professore. “Conobbi Nadia a Genova nel 1965. Ero assistente di Salmon e tenevo le esercitazioni del corso di Algebra (primo anno di Matematica). Nadia frequentò all’inizio per qualche tempo, poi abbandonò il corso. Ci incontrammo casualmente in biblioteca nel giugno 66, a corsi finiti, e poi ancora una volta qualche giorno dopo. A settembre partii per l’America e cominciammo a scriverci. La cosa divenne talmente intensa che a febbraio ’67 le chiesi di sposarmi e lei a giro di posta rispose di si. Non un colpo di fulmine, ma un fuoco lento ed inesorabile. A settembre del ’67 tornai a Brandeis e riprendemmo a scriverci. Tornai finalmente a Genova a giugno dell’anno dopo.”
E così, il 3 febbraio 1969, Silvio e Nadia Chiarli convolano a nozze. Dalla loro unione nascono Chiara nel 1971 e Silvia nel 1972.
Passato successivamente al Politecnico di Torino, Silvio Greco lascia la cattedra a soli sessant’anni, nel 2001, andando anticipatamente in pensione con la moglie, anch’ella docente universitaria sotto la Mole. Lo capisco. Lavorare nel pubblico presenta aspetti sempre più sconfortanti.
“Il prepensionamento di mia moglie e mio è stato un fatto doloroso, ma nello stesso anno 2001 i miei allievi di Catania organizzarono un convegno internazionale per festeggiare il mio sessantesimo compleanno. Non solo: hanno anche curato l’edizione di un grosso volume di lavori scientifici dedicati a me per l’occasione. Un fatto commovente, che mi riempie di orgoglio. Specialmente il volume: una cosa del genere richiede un lavoro massacrante e non facile; ne so qualcosa perché anch’io lavorai ad una cosa analoga per il sessantesimo del mio maestro Salmon“
Nel 2009 Silvio Greco è eletto Professore Emerito presso il Politecnico di Torino.
Documenti
- Certificato di nascita di Maria Benasso
2. Certificato di battesimo di Vincenzo Benasso
3. Certificato di morte di Angiolina Gatti
4. Certificato di battesimo di Silvio Greco
Nella galleria fotografica sottostante riportiamo alcuni libri di testo pubblicati dal Professore.
Paolo Salmon a Pisa: l’esordio del Maestro